22 Novembre 2024 - 21:58

Decreto crescita 2019: probabile proroga dei versamenti delle imposte di Unico 2019 al 30 settembre 2019 per i contribuenti soggetti ad ISA

Come afferma il dott. Marco Minoccheri, di Astro, “Sembra finalmente in dirittura d’arrivo la proroga del termine, dal 30 giugno al 30 settembre, per il versamento delle imposte dovute dai

24 Giugno 2019

Come afferma il dott. Marco Minoccheri, di Astro, “Sembra finalmente in dirittura d’arrivo la proroga del termine, dal 30 giugno al 30 settembre, per il versamento delle imposte dovute dai contribuenti che applicano i nuovi ISA. L’evoluzione della situazione ed i ritardi accumulati nella predisposizione del nuovo strumento di accertamento in dichiarazione dei redditi, soprattutto negli ultimi giorni, ha indotto i politici ad accogliere la richiesta presentata nei giorni scorsi dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili.

Per i contribuenti soggetti agli ISA 2019 (il nuovo strumento di accertamento che ha sostituito gli studi di settore) è in arrivo quindi la proroga lunga al 30 settembre 2019 (e senza la maggiorazione dello 0,40 per cento). A prevederla un emendamento al decreto Crescita, che ha incassato il voto favorevole delle Commissioni bilancio e finanze della Camera.

Sono interessati alla nuova proroga tutti i contribuenti nei cui confronti trovano applicazione i nuovi ISA 2019. La nuova scadenza riguarda tutti i tributi collegati alla dichiarazione dei redditi: IRPEF, IRES, IRAP, ma l’IVA dovuta a saldo del 2018. La proroga è ampia in quanto non interesserà esclusivamente i contribuenti che decideranno di adeguarsi ai nuovi ISA.

Pertanto sembra oramai molto probabile lo spostamento

– al 30 settembre 2019 del termine di versamento delle imposte risultanti dai modelli REDDITI/IRAP/IVA 2019 a favore dei soggetti tenuti all’applicazione dei nuovi ISA;

– al 30 novembre 2019 del termine di presentazione (telematica) del mod. REDDITI / IRAP. Per il 2019, considerato che il 30 novembre cade di sabato, l’invio va effettuato entro il 2 dicembre 2019.

La soluzione mostra buon senso anche se si tratta, per il momento, solo di un emendamento al decreto Crescita non ancora approvato. L’emendamento però ha per ora incassato il voto favorevole delle Commissioni bilancio e finanze della Camera.

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