Dal nostro inviato a Salerno – Prevenire e contrastare la diffusione del GAP-Gioco d’Azzardo Patologico deve essere l’obiettivo comune di tutti i soggetti interessati alla regolamentazione del gioco pubblico legale,
Dal nostro inviato a Salerno – Prevenire e contrastare la diffusione del GAP-Gioco d’Azzardo Patologico deve essere l’obiettivo comune di tutti i soggetti interessati alla regolamentazione del gioco pubblico legale, ovvero: Pubblica Amministrazione, industria del gioco e terzo settore. Gli interventi della Regione Campania e del Comune di Salerno risultano in linea con questo fine, essendo volti a contrastare il rischio GAP.
Moderati da Riccardo Pedrizzi, Presidente Commissione Finanze e Tesoro del Senato (2001 – 2006), si confrontano a Salerno presso la Stazione Marittima – Molo Manfredi, esponenti delle autorità locali ed esperti del settore per fare il punto sull’applicazione delle normative comunali e i possibili scenari. L’incontro “In nome della Legalità – Senza regole non c’è gioco sicuro” è promosso da Codere Italia.
“La lotta al gioco d’azzardo patologico è uno degli obiettivi di ogni soggetto coinvolto nella filiera del gioco legale – dichiara Marco Zega, Direttore Finanza e Affari Istituzionali di Codere Italia SpA. La mancanza di volontà da parte degli organi preposti a gestire le problematiche correlate in modo organico ha portato, tuttavia, a una sostanziale confusione, a seguito di provvedimenti che troppe volte hanno tenuto conto solo dell’impatto mediatico e non degli obiettivi che andavano perseguiti. Sostenere sul territorio attività economiche legate al gioco vuol dire garantire al contempo occupazione e un’offerta legale sicura, al fine di contrastare la presenza di realtà di gioco illegale e fuori controllo”.
Uno studio condotto sul territorio del Comune di Salerno dalla CTB società di Micro-Marketing e Local Intelligence ha reso possibile localizzare le aree di possibile insediamento di sale gioco e sale scommesse, tenendo conto della distanza minima dai luoghi sensibili di 150 metri e della più restrittiva normativa che prevede 500 metri. Nel 77% dei casi, i punti consentiti dalla normativa vigente (distanza di 150 metri) per l’insediamento di punti gioco sono in zone rurali (59%) o suburbane (18%). Uno studio qualitativo di questi punti evidenzia che l’insediamento è fisicamente impossibile oppure commercialmente non fattibile per diverse ragioni: mancanza di servizi primari, zone disabitate o scarsamente popolate, assenza di immobili commerciali. Complessivamente si arriverebbe a un 94,8% di casi in cui i punti gioco sarebbero di fatto non consentiti o non fattibili. Considerando invece l’innalzamento a 500 metri della distanza minima, la percentuale salirebbe a 98,8%.
“L’effetto combinato della normativa vigente e delle caratteristiche territoriali lascia pochissimo spazio di insediamento all’interno del Comune di Salerno (il 5,2% del territorio), configurando un considerevole effetto espulsivo dell’attività di gioco legale dal tessuto urbano e commerciale. In questo già difficile scenario, un ipotetico innalzamento a 500 metri della distanza minima, a Salerno avrebbe effetti devastanti per il gioco legale. La porzione di territorio praticamente fattibile per l’insediamento del gioco legale scenderebbe all’1,2% (meno di un Km quadrato) e l’espulsione diverrebbe praticamente totale”, evidenzia Vincenzo Turi, Managing Partner CTB Consulting”.
L’effetto espulsivo del gioco legale dal territorio provocherebbe una diffusione importante del gioco illegale, sia su rete fisica sia attraverso l’utilizzo di piattaforme online non autorizzate.
“Ogni progetto di riordino del settore, che non impedisca di aggirare le regole tese a disciplinare i giochi pubblici e legali, è destinato a fallire, o a essere poco efficace – sottolinea Giovambattista Palumbo, Direttore Osservatorio sulle politiche fiscali Eurispes. Una compiuta e organica disciplina del settore del gioco legale deve andare di pari passo con un efficiente strategia di contrasto al gioco illegale. Il che è la premessa per una tutela degli interessi dei cittadini, anche sotto il profilo socio-sanitario. È dunque fondamentale impedire ogni fattore di illecita concorrenza (del gioco illegale rispetto al gioco legale), magari anche attraverso l’attribuzione di competenze specifiche agli organi di polizia locale e l’utilizzo di indicatori di rischio. E risolvendo, una volta per tutte, il problema dei centri trasmissione dati e dell’individuazione del Paese di residenza fiscale dei bookmaker esteri”.
Il gioco d’azzardo ha assunto dimensioni rilevanti in Italia. In Campania, in particolare, risultano 7.640 esercizi dove sono installate Newslot e 535 sale VLT (dati Libro Blu Adm 2017).
“Il Comune di Salerno accoglie favorevolmente la creazione di reti tra i diversi attori di una stessa realtà territoriale al fine di trovare soluzioni di governo sempre più efficaci – chiarisce Sara Petrone, Consigliere Comunale. In particolare, si intravede nella ricerca del dialogo con le istituzioni la premessa migliore per permanere proficuamente nella società da parte dei privati investitori e fornitori di beni e servizi anche ludici e di intrattenimento. L’impasse normativo nazionale e l’attesa di una nuova disciplina che doveva essere imminente, ha determinato che nel nostro comune si sia mantenuta una regolamentazione obsoleta alla quale stiamo cercando di porre rimedio. Il tema del gioco è un tema di grande sensibilità rispetto al quale molti cittadini rappresentano quotidianamente la loro preoccupazione, e rispetto al quale intendiamo dare una risposta chiara, ferma e adeguatamente dettagliata procedendo all’unisono con le altre istituzioni e con i privati. L’obiettivo è di fare del “gioco” (d’azzardo) un fenomeno controllato, monitorato e corredato da procedure “di emergenza” da attivare da parte dei soggetti territorialmente preposti, allo scopo di prevenire i fenomeni di dipendenza”.
Il gioco può portare con sé un rischio che, in particolari gruppi di persone ad alta vulnerabilità, può sfociare in una vera e propria dipendenza comportamentale.
“La patologia di gioco d’azzardo patologico è rientrata nei LEA (Livelli essenziali di assistenza) per cui le ASL e i Servizi per le Dipendenze Patologiche si occupano della prevenzione cura e riabilitazione dei pazienti con dipendenza comportamentale – spiega Antonietta Grandinetti, Direttore f.f. U.O.C. SerD Distretto Sanitario 66 Salerno. Va ricordato che il gioco d’azzardo di per sé è fonte di piacere legittimo e non può essere vietato tout court, ma nel momento in cui vi sono effetti negativi documentati sulla salute di alcune persone è necessario prendere in seria considerazione l’esigenza di introdurre forme di regolamentazione e di tutela della salute, soprattutto alla luce della forte evoluzione che questi giochi stanno avendo sulla rete internet, dove diventa estremamente difficile esercitare controlli e introdurre forme di prevenzione. Per poter affrontare il problema è necessario un approfondimento tecnico scientifico con un approccio multidisciplinare che permetta di evidenziare sia gli aspetti neurobiologici, comportamentali, sociali e finanziari che stanno alla base di questo fenomeno, diventato oltre che un problema di salute pubblica, anche un problema sociale rilevante”.
Per poter regolamentare in modo chiaro un settore, le amministrazioni locali dovrebbero tenere conto anche della ricaduta che l’attività può avere sul territorio.
“La possibilità che si dia seguito alle indicazioni che prevedono modifiche sostanziali sia agli orari di apertura delle sale gioco, sia alle distanze considerate di sicurezza dai luoghi sensibili, deve necessariamente tener conto delle possibili conseguenze dal punto di vista occupazionale, dal momento che il mondo del gioco legale coinvolge una platea di circa 150.000 operatori, cercando un giusto equilibrio tra la lotta alle dipendenze da gioco e la tutela dei lavoratori, evitando in primis la demonizzazione di personale impiegato con alti standard di professionalità”, precisa Maria Rosaria Nappa, Segretario generale della Filcams Cgil di Salerno.
Alle problematiche del gioco pubblico si è interessata anche l’ANCI nazionale, che a inizio anno ha costituito un tavolo ad hoc del quale fanno parte: rappresentanti designati dalle Anci regionali, quali amministratori comunali, dirigenti e funzionari di Anci che si occupano di welfare e di attività produttive; funzionari di Federsanità; esperti di gioco e psicologi che si occupano di disturbo da gioco d’azzardo.
“Poiché siamo certi della necessità di un intervento legislativo, di una norma nazionale che fissi una sorta di cornice all’interno della quale poi vadano a collocarsi le normative regionali e i regolamenti comunali, tra i primi obiettivi che ci siamo posti c’è quello di elaborare e avanzare proposte che pongano un’attenzione particolare al ruolo, alle competenze e alle esigenze dei Comuni – osserva Domenico Faggiani, Coordinatore Tavolo ANCI per le problematiche del gioco. Ciò al fine di mettere a disposizione dei Comuni tutti gli strumenti necessari perché possano svolgere al meglio il loro ruolo, che va dalla tutela del cittadino, e quindi della sua salute, alla tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, che significa anche contrasto a ogni forma di illegalità. Ma il tavolo nazionale ANCI potrà risultare utile anche per conoscere ciò che avviene nei territori. Stiamo infatti organizzando assemblee di amministratori locali in tutte le regioni, come occasione di confronto su questioni come la distribuzione dell’offerta di gioco sul territorio e gli orari di apertura degli esercizi che offrono gioco pubblico. Con l’occasione, insieme all’ADM e SOGEI, presenteremo agli amministratori locali l’applicazione SMART (statistiche, monitoraggio e analisi della raccolta territoriale del gioco fisico)”.
Secondo i dati del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno, nei primi 5 mesi del 2019 nel territorio di riferimento sono state riscontrate 8 violazioni in materia di apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento, che hanno portato a sanzioni irrogate a vario titolo in materia di apparecchi per un totale di €52.999. I sequestri di apparecchi sono stati 11 e quelli relativi ai cosiddetti totem 5. Sono stati individuati anche 8 punti clandestini di raccolta scommesse.
“L’attività della Guardia di Finanza a tutela del monopolio statale del gioco è volta a reprimere tutte le forme di illegalità che interessano il settore: dal mancato pagamento dei tributi, ai fenomeni di abusivismo, alla presenza di organizzazioni criminali nella gestione delle attività lecite e illecite – espone Sebastiano Barbato, Comandante del gruppo Guardia di Finanza di Salerno. Tale missione investe in pieno le responsabilità del Corpo, quale Forza di polizia economico-finanziaria e giudiziaria a competenza generale, che svolge la propria azione in questo ambito a salvaguardia del gioco pubblico, al fine di impedire alla criminalità organizzata di infiltrarsi nel mercato regolare, nonché per tutelare: il gettito fiscale derivante dalla raccolta, con particolare riguardo al prelievo erariale unico, all’imposta unica sulle scommesse e all’imposta sugli intrattenimenti, oltre che alle imposte dirette e indirette; il corretto funzionamento del mercato, dalle distorsioni provocate da operatori privi delle concessioni e delle autorizzazioni previste dalla legge; i consumatori da proposte di gioco illegali, insicure e prive di alcuna garanzia, né sulla regolarità del gioco, né sulle probabilità di vincita, tutelando le fasce più deboli, prime fra tutte i minori”.
Dopo Salerno, prossimi incontri “In nome della Legalità” si terranno in altre città d’Italia al fine di tenere alta l’attenzione sulla tutela del gioco lecito e responsabile.
PressGiochi