24 Novembre 2024 - 17:21

Sale Bingo: un luogo dove promuovere il gioco responsabile

Salerno – Dal nostro inviato – Presso l’università di Firenze a partire dal 2013 è stata attivata una Unità di ricerca dedicata alle Nuove patologie sociali, coordinata da Franca Tani

11 Giugno 2019

Salerno – Dal nostro inviato – Presso l’università di Firenze a partire dal 2013 è stata attivata una Unità di ricerca dedicata alle Nuove patologie sociali, coordinata da Franca Tani e Massimo Morisi docenti dell’Ateneo fiorentino. A quest’Unità di ricerca partecipano studiosi, esperti e ricercatori afferenti a diverse istituzioni universitarie e di ricerca fra le quali il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, il Dipartimento di Scienze della Salute, il Dipartimento NEUROFARBA (Neuroscienze, Psicologia, Area del farmaco, Salute del bambino), il Dipartimento di Scienze Giuridiche, il Dipartimento di Scienze Statistiche, oltre all’Agenzia Regionale di Sanità.

 

Se ne è parlato questa mattina a Salerno durante l’incontro promosso da Codere che si è tenuto alla Stazione Marittima, dal titolo “In nome della Legalità”.

 

Nel corso degli anni l’Unità di ricerca ha sviluppato un filone d’indagine e di progettazione d’interventi sulla fenomenologia del gioco d’azzardo, sull’allarme sociale che ne deriva e sulle politiche pubbliche che vi si sono correlate ovvero che potrebbero trattarne i presupposti regolativi e le conseguenze sociali e giurisprudenziali.

In questa prospettiva, ASCOB (Associazione Nazionale Concessionari delle Sale Bingo) ha affidato all’Unità di ricerca dell’Università di Firenze la progettazione e la messa in opera di un’indagine su La funzionalità delle sale Bingo ai fini della promozione del gioco responsabile. Una committenza coerente con una strategia dell’Associazione che da anni collabora con centri e istituti universitari di ricerca per studiare nuove modalità di mutua corresponsabilizzazione tra imprenditoria e fruizione del gioco pubblico con vincite in denaro. L’attuazione del progetto in parola ha richiesto la formulazione e la sperimentazione di apposite modalità di rilevazione delle opinioni, degli orientamenti e delle valutazioni sia degli utenti sia dei gestori delle sale Bingo in merito alla prevenzione dei rischi ludopatologici correlabili alle attività di gioco, e alle pratiche organizzative e gestionali che possono qualificare le sale Bingo come luoghi di loisir ai fini di una regolazione pubblica equilibrata ed efficace del gioco d’azzardo.

Nel corso di questa prima indagine, sono emersi una serie di nuovi interrogativi di ricerca incentrati su di una differente tipologia di clientela, ossia quella delle aree Slot.

In primo luogo, è stato possibile rilevare un certo grado di specializzazione da parte di questa utenza; quello che abbiamo definito come “giocatore di slot” è un cliente che frequenta le sale Bingo per dedicarsi in maniera esclusiva o quasi al gioco con gli apparecchi di intrattenimento quali AWP2 e VLT3. Nonostante la grande attenzione mediatica che il gioco con tali macchine riceve attualmente, sono molto pochi in letteratura scientifica i tentativi di comprensione e descrizione di questo fenomeno sulla scala del singolo giocatore e dei possibili profili entro cui egli può essere qualificato. Grazie ad una nuova collaborazione con ASCOB, l’Unità di Ricerca “Nuove Patologie Sociali” dell’Università di Firenze ha potuto progettare e sviluppare uno studio sul tema.

Considerata la grande difficoltà nell’avvicinare questa specifica tipologia di giocatori si è proceduto ad una osservazione in loco: integrando i ricercatori nei luoghi di gioco. In aggiunta, si è adoperato lo strumento dell’intervista semi-strutturata, ove possibile, allo scopo di approfondire ulteriormente la nostra conoscenza delle persone che frequentano questi luoghi: clienti e personale di sala. L’osservazione è stata condotta in 7 sale consociate ASCOB, scelte secondo criteri di emblematicità socio-culturale e territoriale.

L’analisi delle caratteristiche principali di questa tipologia di clientela ha consentito di delineare alcuni profili ricorrenti, tra cui ad esempio: il “giocatore in coppia”, il quale frequenta la sala sempre accompagnato dal compagno/a o da un familiare, dividendo spese e vincite di gioco; il “giocatore forte” ossia colui che ama giocare grosse cifre e passa molto tempo in sala; il “giocatore occasionale”, che si limita a spendere qualche moneta dopo il lavoro; il frequentatore abituale con poca disponibilità economica e che basa la sua attività di gioco sull’osservare le partite altrui, in cerca di compagnia e di un posto dove passare il tempo.

Inoltre, si è cercato di comprendere come le caratteristiche sociali ed ambientali della sala influiscono sull’azione di gioco, e contribuiscono dunque a modificare, almeno in parte, il comportamento della clientela: rendendo questa “variabile” una leva strategica ai fini della prevenzione dei fenomeni di dipendenza. Infatti, lo studio evidenzia come nelle aree slot nelle sale Bingo ASCOB l’azione di gioco non sia limitata al rapporto a due tra giocatore e macchina, ma comprenda anche tutta una serie di elementi di contesto che, se gestiti in modo prudente e innovativo, possono essere considerati un utile strumento al contrasto ed al controllo dei rischi insiti nel gioco d’azzardo.

La ricerca si conclude con una rassegna critica delle principali politiche pubbliche messe in campo o in corso di definizione ad opera del legislatore nazionale e dei legislatori regionali.

 

PressGiochi

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