25 Dicembre 2024 - 03:26

Puglia: la discussione in Aula. Approvati gli emendamenti per tutelare l’occupazione del settore giochi

Era stata preannuciata come una votazione semplice e veloce, è invece durata diverse ore durante le quali il Consiglio regionale della Puglia è tornato a discutere della legittimità e funzionalità

05 Giugno 2019

Era stata preannuciata come una votazione semplice e veloce, è invece durata diverse ore durante le quali il Consiglio regionale della Puglia è tornato a discutere della legittimità e funzionalità di una norma, quella approvata nel 2013 che introduceva il distanziometro per gli esercizi del gioco legale.

La votazione ha portato il Consiglio a condividere l’idea della necessità di una revisione del distanziometro e del numero di luoghi sensibili cui tenere a distanza le sale giochi anche per andare incontro alla necessità di tutelare l’occupazione dei lavoratori del settore, tenendo in considerazione le testimonianze scientifiche arrivate in Regione in questi mesi sull’efficacia del distanziometro per contrastare la ludopatia.

Gli emendamenti approvati salvano le attività esistenti dal distanziometro, che è stato ridotto a 250 metri e sarà applicato solo alle nuove attività.

 

Il Consiglio regionale ha quindi approvato con 37 voti favorevoli e 6 voti contrari (M5S) la proposta di legge di “Modifica ed integrazioni alla legge regionale n. 43/2013 ‘Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP)’ “.

L’innovazione principale riguarda le modalità del distanziometro: le nuove autorizzazioni all’esercizio delle attività di GAP non verranno concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore ai 250 metri, “misurati per la distanza pedonale più breve su suolo pubblico” da istituti scolatici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto.

Per nuova autorizzazione di intende l’installazione di apparecchi aggiuntivi, con esclusione di apparecchi esistenti. L’ampliamento dei locali superiore al 50% della superficie esistente o il trasferimento dell’attività in altro locale è equiparato a nuova apertura.

I gestori dei centri scommesse e tutto il personale che vi opera dovrà frequentare, con periodicità biennale, corsi di formazione organizzati dalle ASL e dal altri soggetti che saranno individuati con provvedimento della Giunta regionale.

Non sarà possibile esporre, all’esterno delle sale da gioco, cartelli, manoscritti e proiezioni video che pubblicizzino la possibilità di vincite anche verificatesi precedentemente.

 

La Giunta regionale, inoltre, promuoverà la stipula di apposita convenzione tra Regione, Forse dell’ordine, concessionari di giochi e scommesse e ASL , finalizzata all’attivazione di una serie di iniziative nell’ambito della prevenzione, della vigilanza e del contrasto alla violazione delle norme nazionali e regionali in materia.

 

LA DISCUSSIONE IN AULA

“Il subemendamento che ho presentato vuole riportare le distanze delle sale giochi dai luoghi sensibili a 500 metri solo per i nuovi insediamenti.

E’ bene rimuovere il limite temporale entro il quale le attività di gioco dovevano riposizionarsi e se si approva questa proposta l’Aula farà un buon lavoro”.

Lo ha dichiarato il consigliere Vincenzo Colonna (Noi a Sinistra) durante la discussione che si sta tenendo presso la Regione Puglia per la modifica della legge 43 del 2013 sul gioco.

 

Ad intervenire anche Ignazio Zullo del centrodestra : “Condivido la proposta del consigliere Santorsola di riportare le distanze a 250 metri. Il problema del gioco non sta nelle distanze ma nella predisposizione dell’individuo che ha una forza interiore che lo porta a cadere nella dipendenza. Imporre distanze non risolve il problema per questo non voglio impuntarmi sulla questione dei 250 o 500 mt. Credo anzi che la norma favorisca il mercato esistente e non la concorrenza”. “Sonoo convinto, in scienza e piena coscienza, che il distanziometro non serve a niente”.

 

Per il consigliere Giuseppe Romano: “Il tema vero della ludopatia è quello della prevenzione, della conoscenza, della sensibilizzazione e la questione del distanziometro è secondaria. Da presidente della Commissione ho audito le massime professionalità sulla materia e per questo ho audito il procuratore della nostra provincia, Brindisi.

Abbiamo evidenziato come le distanze si superano andando nella vicina basilicata o accendendo il proprio smartphone. Quello che dobbiamo fare invece è fare prevenzione, mettere un punto informativo nelle scuole. Le distanze e i punti sensibili non sono la strada, quando il problema è a livello nazionale.

Santorsola ha fatto un ottimo lavoro riducendo il numero dei luoghi sensibili e delle distanze. Quindi sono convinto della bontà del lavoro svolto in Commissione”.

 

“Il distanziometro – afferma Mario Pendinelli – andrebbe a creare nei piccoli comuni l’impossibilità di trovare punti per l’accesso ai giochi. Il Governo dovrebbe intervenire con la legge se proprio vuole prender la parola sulla questione, ma vedo che a livello centrale si continua ad aumentare le tasse con un atteggiamento abbastanza ambiguo”.

 

Per Domenico Damascelli si dovrebbe andare a contrastare il gioco illegale, non proibire quello legale. “Nell’emendamento che ho proposto – spiega – vogliamo salvaguardare le attività esistenti, per concedere misure di 250 solo per le nuove attività lasciando salve le attività già avviate. Non è possibile revocare licenze una volta che sono state approvate. Dobbiamo tutelare gli esercizi legali già esistenti, e far partire quel distanziometro solo per le nuove attività”.

 

“Il tema della ludopatia viene affrontato da tutte le regioni italiane senza negare l’esistenza dei lavoratori del settore. Però – afferma Marco Galante (M5s) – dobbiamo ricordare che va tutelata la famiglia e la salute pubblica come ci ricorda la nostra costituzione. Anche noi siamo antiproibizionisti.

Avremmo dovuto creare i presupposti per tutelare l’occupazione del settore, ma credo si sia perso il tema principale da affrontare”.

 

“Vorrei evidenziare – ha affermato il consigliere Saverio Congedo – che essere a favore del distanziometro significa essere contro il gioco e essere contro il distanziometro significa essere a favore del settore. Non si è parlato per nulla di tutte quelle attività di prevenzione che erano previste dalla legge. Sono state realizzate? E’ stata istituita la giornata regionale contro il disturbo da gioco d’azzardo? E’ stato istituito l’Osservatorio regionale?

Non parliamo di tutto questo oggi. Si parla inoltre solo di gioco terrestre, senza evidenziare il fatto che spesso il fatto che le sale sia inserite nel contesto cittadini può rappresentare un aspetto positivo nel contrasto al gioco patologico”.

Grazia Dibari (M5S): “Il Governo nel 2013 ha approvato questa legge con orgoglio mentre oggi assumete un’altra posizione”. “Il distanziometro – ha affermato – applicato alla regione Piemonte ha portato le giocate ad una riduzione del 20%, quindi non si può dire che non funziona”.

 

 

“Siamo convinti che la ludopatia sia un problema molto serio e sappiamo che non è di facile soluzione. Dovremmo anche discutere – afferma il consigliere Francesco Campo – come aiutare meglio i SerT della Puglia, ridiscutere la scelta di legalizzare il gioco d’azzardo, scelta fatta proprio perché il problema del gioco già era presente, capire se sia utile o meno che lo stato faccia il biscazziere. Il M5S che ha sempre portato avanti questa battaglia oggi al Governo e ha il potere di intervenire in questo senso.

Però dobbiamo fare i conti anche con i diritti che alcuni cittadini hanno maturato. Altrimenti si usa il tema del gioco solo come slogan da spendere con l’opinione pubblica. Voi del M5S fate politica solo strumentalizzando le questioni a vostro vantaggio e pur essendo al governo non intervenite.

La Regione Puglia deve prendere atto che il gioco è statale, non si può eliminare il gioco d’azzardo. Il sistema sanitario nazionale può farsi meglio carico del problema del gioco e con l’aiuto della scienza dei passi in avanti si possono fare anche con l’utilizzo dei Sert”.

“Come facciamo oggi a dire ad aziende legali che hanno avviato le loro attività che devono fare i conti con i distanziometri. Dobbiamo fare i conti con la realtà e con gli effetti prodotti da questo strumento secondo anche ii parere che ci sono stati forniti dalla scienza. La scelta del 2013 fa a pugni con la realtà”.

 

PressGiochi