La Direzione investigativa antimafia (Dia) di Firenze ha eseguito a Prato un decreto di confisca di beni, emesso dal tribunale, per un valore complessivo di 1,5 milioni di euro, nei
La Direzione investigativa antimafia (Dia) di Firenze ha eseguito a Prato un decreto di confisca di beni, emesso dal tribunale, per un valore complessivo di 1,5 milioni di euro, nei confronti dell’imprenditore tessile cinese residente a Carmignano (Prato), già gravato da condanne per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e gioco d’azzardo, e nel 2012 anche arrestato per contrabbando tramite aziende ”cartiere”.
Il decreto conferma un sequestro di beni effettuato nel 2017 a carico dell’uomo e riguarda una villa a Tavola di Prato, quote di due società, conti correnti bancari, tre vetture e altre disponibilità finanziarie. Il suo patrimonio è considerato dalla Dia frutto di attività delittuose e il suo tenore di vita è valutato come sproporzionato rispetto ai redditi esigui dichiarati (per molti anni con imposta pari a zero euro), né viene giustificato dalle disponibilità dei familiari.
In particolare il soggetto è stato condannato nel 2004 dalla corte di appello di Firenze per aver favorito l’immigrazione illegale in Italia di numerosi cinesi attraverso meccanismi illeciti e nel 2012 dal tribunale di Prato per gioco d’azzardo in vari capannoni industriali e anche nella sede legale della propria azienda tessile. È stato, inoltre, indagato e arrestato nel 2012, per aver importato merce di contrabbando mediante imprese “cartiere”.
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