22 Novembre 2024 - 21:43

L’OMS inserisce il disturbo da gioco tra le malattie riconosciute e l’industria si oppone a questa decisione

Lo stress da lavoro – il burn out – è stato riconosciuto ufficialmente dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), che l’ha inserito nel suo grande elenco dei disturbi medici, aggiornato di

30 Maggio 2019

Lo stress da lavoro – il burn out – è stato riconosciuto ufficialmente dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), che l’ha inserito nel suo grande elenco dei disturbi medici, aggiornato di anno in anno. Non di vera e propria malattia si tratta, ma di “problema associato alla professione”. “Questa è la prima volta che il burn out è stato incluso nella classifica”, ha spiegato ai giornalisti il portavoce dell’Oms, Tarik Jasarevic.

 

Il nuovo elenco, Icd-11, che entrerà in vigore nel gennaio 2022, contiene però molte altre aggiunte, inclusa la classificazione del “comportamento sessuale compulsivo” come disturbo mentale, sebbene si fermi prima di aggravare la condizione insieme a comportamenti di dipendenza.

Per la prima volta OMS inserisce i videogiochi fra i “disturbi da dipendenza”, insieme al gioco d’azzardo e alle droghe come la cocaina. Il gaming disorder viene definito come “una serie di comportamenti persistenti o ricorrenti legati al gioco, sia online che offline, manifestati da: un mancato controllo sul gioco; una sempre maggiore priorità data al gioco, al punto che questo diventa più importante delle attività quotidiane e sugli interessi della vita; una continua escalation del gaming nonostante conseguenze negative personali, familiari, sociali, educazionali, occupazionali o in altre aree importanti”.

Per essere considerato patologico, continua il capitolo dedicato al problema, il comportamento deve essere reiterato per 12 mesi, “anche se la durata può essere minore se tutti i requisiti diagnostici sono rispettati e i sintomi sono gravi”.

 

Tuttavia, la decisione dell’OMS di adottare il disturbo del gioco come una malattia ufficiale ha incontrato una forte opposizione da parte dell’industria dei giochi globale. Una dichiarazione firmata da organizzazioni economiche e commerciali di Regno Unito, Europa, Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Sudafrica e Brasile ha invitato l’OMS a “ripensare” la decisione.

 

“Il disturbo del gioco non è basato su prove sufficientemente solide per giustificare l’inclusione in uno dei più importanti strumenti di normazione dell’OMS”, ha affermato la dichiarazione. “Siamo preoccupati che l’OMS abbia raggiunto questa conclusione senza il consenso della comunità accademica. Le conseguenze dii questa decisione potrebbero essere di vasta portata, a danno di chi ha bisogno di un aiuto autentico “.

Naturalmente, tra le organizzazioni che sono intervenute contro questa decisione c’è anche Electronic Software Association (ESA). Il timore dell’industria è che si potrebbe creare un danno al mercato diffondendo tra il pubblico una percezione negativa dei videogiochi. “Il danno culturale è semplicemente incalcolabile” ha affermato il portavoce di K-GAMES Seo Hyun-il.

PressGiochi

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