Dopo la festa della cannabis arriva ‘A tutta birra’. Una maratona che si terrà a Milano sabato 5 ottobre 2019 presso il parco Nord Milano. Le iscrizioni online apriranno a
Dopo la festa della cannabis arriva ‘A tutta birra’. Una maratona che si terrà a Milano sabato 5 ottobre 2019 presso il parco Nord Milano. Le iscrizioni online apriranno a partire dal 1 giugno ma i posti sono limitati fino a un massimo di 500 adulti e 150 bambini.
Si avete capito bene, bambini.
Se, come ricordiamo, la festa della Cannabis light di inizio maggio proprio a Milano aveva suscitato più di una critica dopo la scoperta che la canapa annunciata dagli organizzatori come depotenziata non lo era affatto, potrebbe suscitare polemiche anche l’organizzazione di una maratona della birra dedicata anche ai minori.
Si perché, all’interno della giornata dedicata ad esaltare il gusto del bere birra, è stata organizzata anche una “Kids Run”, una maratona aperta ai più piccoli, che prevede un percorso di 500 m per bambini da 6 a 11 anni, e uno di 1000 m per ragazzi tra i 12 e i 17 anni.
Naturalmente,- e questo ci sembra scontato – al posto della birra, il bonus prevedrà succhi di frutta biologici.
Ma in una società nella quale adottiamo provvedimenti estremi come quelli del distanziometro per tenere lontano dai luoghi sensibili, dalle scuole e dagli oratori, le sale giochi e ogni esercizio pubblico che possa avere al proprio interno una qualsivoglia offerta di gioco che possa educare e abituare i più giovani al gioco d’azzardo, non si comprende questa normalizzazione all’uso di altri tipo di prodotti che – in estrema sintesi – possono causare dipendenza, tanto quanto il gioco se non di più.
Basti ricordare le motivazioni addotte per introdurre il divieto ai minori dei giochi di puro intrattenimento come le ticket reception in Veneto o in Emilia Romagna e il rischio che poteva produrre l’abuso di macchinette che permettono di ottenere premi in peluche e piccola oggettistica. E’ bastato paventare il pericolo dipendenza da gioco d’azzardo per approvare provvedimenti che solo in minima parte riescono ad ottenere i risultati ricercati.
E, allora, se è giusto tenere il gioco pubblico a distanza per educare i più giovani a non cadere ai pericoli di diventare dei dipendenti da grandi, forse dovremmo dare lo stesso esempio anche con altri tipi di prodotti, probabilmente anche più pericolosi.
PressGiochi