Beni per 25 milioni di euro sono stati confiscatati dalla Guardia di finanza di Catania ad un 66enne, indicato come esponente vicino alla Stidda prima e contiguo a Cosa nostra
Beni per 25 milioni di euro sono stati confiscatati dalla Guardia di finanza di Catania ad un 66enne, indicato come esponente vicino alla Stidda prima e contiguo a Cosa nostra poi, ritenuto il monopolista nel Vittoriese fin dagli anni Novanta della gestione della commercializzazione e installazione degli apparecchi da gioco “truccati”.
Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Catania su richiesta della Procura distrettuale etnea. Riguarda 58 unità immobiliari (appartamenti, garage, magazzini, attività commerciali e terreni) nel Ragusano, compresa una villetta sul mare a Scoglitti; tre appartamenti e tre garage in provincia di Varese, tra Caravate e Cocquio-Trevisago; quattro autovetture.
Indagini sull’indagato hanno portato al sequestro di numerosissime “macchinette” illegali con conseguente revoca delle licenze per la gestione degli apparecchi da gioco.
Tuttavia, sostiene l’accusa, il soggetto avrebbe continuato a permanere nel settore attraverso la creazione di società le cui quote, ritiene la Procura distrettuale di Catania, venivano affidate a familiari per evitare l’applicazione delle misure di prevenzione antimafia.
PressGiochi