Dal nostro inviato a Torino – “Le attività legate al gioco d’azzardo sono ad altissimo rischio di infiltrazione criminale. La criminalità organizzata mette a disposizione degli apparecchi irregolari come alternativa
Dal nostro inviato a Torino – “Le attività legate al gioco d’azzardo sono ad altissimo rischio di infiltrazione criminale. La criminalità organizzata mette a disposizione degli apparecchi irregolari come alternativa all’offerta pubblica. Qual è l’appetibilità del gioco illegale? Il pay out è decisamente superiore rispetto a quello fissato dalle norme sulle slot regolari e questo ovviamente attira i giocatori che così sperano in vincite più alte.
Siamo di fronte ad un fenomeno criminale a bassissimo rischio. A fronte di attività illecite di questo tipo abbiamo sanzioni risibili. La questione chiave, però è che la legge deve reprimere l’illegalità non reprimere il giocatore perché il proibizionismo non è una soluzione, anzi”.
E’ quanto ha dichiarato Gian Carlo Caselli, ex Procuratore capo della Repubblica di Torino in occasione della presentazione dello studio Eurispes sugli effetti della legge sul gioco in Piemonte.
“Il proibizionismo non basta – ha proseguito Gian Carlo Caselli -. Bisogna portare avanti campagne mirate, operare dal punto di vista culturale sin dalla scuola, intervenire per formare le persone, educarle, vigilare. E Torino dovrebbe dotare le forze dell’ordine e gli inquirenti di strumenti più avanzati”. Dai controlli delle fiamme gialle nella provincia di Torino sono emersi dispositivi che permettono di gestire illegalmente un apparecchio da gioco, come una doppia sim.
PressGiochi