24 Novembre 2024 - 06:08

Libera prestazione dei servizi e imposta sui giochi: le questioni dell’Ungheria in Gazzetta ufficiale europea

E’ stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea la domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dall’Ungheria, la quale chiede di sapere se rappresenta una restrizione alla libera prestazione dei servizi il fatto

01 Aprile 2019

E’ stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea la domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dall’Ungheria, la quale chiede di sapere se rappresenta una restrizione alla libera prestazione dei servizi il fatto che il legisla­tore di uno Stato membro quintuplichi, senza stabilire un periodo transitorio, un’imposta forfettaria sui giochi e introduca al con­tempo un’imposta proporzionale sui giochi.

Lo stato ungherese chiede inoltre:

Se si possano interpretare le nozioni di «ostacolare» o «rendere meno attraenti», che figurano nella sentenza pronunciata nella causa C-98/14, tenuto conto delle disposizioni del protocollo n. 1 della Convenzione europea di salvaguardia dei diritti dell’uomo e della libertà fondamentali (CEDU) e dell’articolo 17 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, nel senso che l’aumento dell’imposta nazionale sui giochi che eccede quanto necessario e ragionevole, nel falsare quindi in modo sproporzionato e discriminatorio le condizioni di concorrenza a favore dei casinò, priva dei loro utili gli organizzatori di giochi d’azzardo in sale da gioco, violando il protocollo addizionale di cui trattasi e l’articolo 17 della Carta.

Se si possa interpretare la sentenza pronunciata nella causa C-98/14 nel senso che il fatto che la gestione di slot machine cessi di essere redditizia e che possa essere esercitata solo con perdite a seguito dell’aumento ingiustificato e discriminatorio dell’imposta sui giochi consente di constatare che si determina l’effetto di «ostacolare» o «rendere meno attraente».

Se, nell’ambito dell’applicazione della sentenza pronunciata nella causa C-98/14, si possa interpretare la nozione di libera presta­zione dei servizi in modo tale che, nel caso delle sale da gioco e dei casinò gestiti nello Stato membro, occorre sostanzialmente pre­supporre l’esistenza di un elemento di collegamento al diritto dell’Unione, ossia che anche i cittadini dell’Unione provenienti da altri Stati membri possano avvalersi delle opportunità di gioco di cui trattasi.

 

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