17 Novembre 2024 - 00:29

Urbino. Giovannelli (Cisl): “I comuni non aderiscono alla proposta di introdurre limiti orari al gioco”

“Forse non siamo ancora abbastanza conosciuti, le persone non sanno come arrivare da noi.  Solo 15 all’anno arrivano alla fine del percorso di recupero”. La denuncia arriva da Roberto Solinas,

27 Marzo 2019

“Forse non siamo ancora abbastanza conosciuti, le persone non sanno come arrivare da noi.  Solo 15 all’anno arrivano alla fine del percorso di recupero”. La denuncia arriva da Roberto Solinas, psicologo del SerD, servizi per le dipendenze patologiche, di Urbino che in occasione della tavola rotonda sulla ludopatia che si è tenuta ieri nella sala degli Incisori dell’ex collegio di Urbino, promossa dai pensionati della Cisl, ha fatto il quadro sella diffusione di gioco d’azzardo patologico nella città.

Sailis ha fotografato alcune tendenze: le donne giocano più gratta e vinci e gli anziani puntano sulle lotterie tradizionali. “Tutti questi giochi hanno in comune l’immediatezza”. Le persone in cura al SerD sono seguite nel loro percorso di recupero da tre specialisti: psicologo, assistente sociale e psichiatra.

 

Nel 2017, l’intera città ha ‘buttato’ 13 milioni di euro. “Confesso che quando ho letto questa cifra non ci credevo e ho dovuto rileggerla, è quasi una somma da bilancio comunale” ha detto Lucia Ciampi, presidente della Federazione Nazionale Pensionati (Fnp) di Urbino.

I giochi che attraggono di più, nella città ducale, sono le slot-machine: 6,64 milioni di euro sono stati spesi, gettone dopo gettone, in macchine automatiche che permettono la vincita di denaro, nel caso in cui tre o più dischi uguali si allineino, per pura fortuna, sullo schermo.

In Lombardia, per una legge regionale, sopra ogni macchinetta è appeso un decalogo. Dieci punti per giocare in modo sano, perché – come ha ricordato lo psicoterapeuta Andrea Bramucci –  “il gioco in sé è una cosa bellissima, che ci fa crescere perché giocando scopriamo e costruiamo il mondo”. Tra i punti si legge: “Scegli in partenza una piccola cifra che puoi permetterti di giocare e di perdere senza intaccare le tue finanze” o “Non giocare se hai assunto alcool o droghe. La tua lucidità e la tua percezione del tempo sono compromessi” .

 

 

In tutte le sale da gioco lombarde è esposto anche un cartello con scritto quale è il servizio a cui i giocatori patologici possono rivolgersi per chiedere aiuto. “La dipendenza fa questo, rende ciechi rispetto alla possibilità di guarire” ha detto il dottor Loreto Roberto Reale, responsabile del SerD di Urbino.

“Abbiamo proposto ai comuni della provincia di lottare e di chiudere le macchinette da 12 alle 14 e dalle 18 alle 20 – ha riferito il rappresentante della Cisl di Fano Giavanni Giovannelli – ma nessuno ha aderito”.

 

PressGiochi

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