Sono in totale 124 le nuove attività connesse al settore delle lotterie, scommesse e case da gioco che nel terzo mese del 2015 hanno preso il via in Italia. Secondo
Sono in totale 124 le nuove attività connesse al settore delle lotterie, scommesse e case da gioco che nel terzo mese del 2015 hanno preso il via in Italia. Secondo i dati del Ministero dell’Economia e Finanze, questo dato si discosta del + 29,17% rispetto a febbraio 2015. Se paragonato a marzo 2014, si registra una crescita del 37,78% del numero di attività aperte nel settore gaming.
A livello generale, nel mese di marzo 2015 sono state aperte 51.914 nuove partite Iva; in confronto al corrispondente mese dell’anno precedente si registra una leggera flessione (-2%).
La distribuzione per natura giuridica delle aperture di partite IVA evidenzia che la quota relativa alle persone fisiche è pari al 70,2%; le società di capitali raggiungono il 22,7%, le società di persone si attestano al 6,4% mentre la percentuale dei “non residenti” e “altre forme giuridiche” è pari allo 0,7%. Rispetto al marzo 2014 si rileva un calo di aperture per le persone fisiche e le società di persone (rispettivamente pari a -5,9% e -1,2%); le società di capitali mostrano invece un sensibile aumento (+11,9%) che conferma il trend positivo registrato negli ultimi due anni, legato alle recenti norme civilistiche che facilitano l’apertura di società a responsabilità limitata.
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 42,2% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,2% al Centro ed il 35,5% al Sud ed Isole. La classificazione per settore produttivo evidenzia, come di consueto, che il commercio registra il maggior numero di aperture di partite Iva (24% del totale), seguito dalle attività professionali (12,4%) e dall’agricoltura (10% del totale). Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile, con il 63,6% delle partite Iva aperte da soggetti di sesso maschile. Il 45,3% delle aperture è attribuibile ai giovani fino a 35 anni e il 35,6% a soggetti tra 36 e 50 anni.
A marzo 2015 complessivamente 14.633 soggetti hanno aderito al regime fiscale di vantaggio o al regime forfetario (il 28% del totale delle nuove aperture). La possibilità di opzione tra i due regimi è stata prevista del decreto “milleproroghe” (DL 192/2014) ed è valida solo per l’anno in corso, in quanto da gennaio 2016 resterà in vigore solo il regime forfetario. I dati disponibili rappresentano la somma delle adesioni ai due regimi in considerazione della circostanza che la modulistica attualmente in uso non consente ancora di identificare il regime scelto.
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