22 Novembre 2024 - 22:21

Ticket redemption: Emilia Romagna dà il via libera all’attuazione del loro divieto ai minori

Si trovano perlopiù all’interno di sale giochi, centri commerciali e nei parchi divertimento. Sono le “ticket redemption”, macchinette da gioco che, alla fine di ogni partita, restituiscono ticket (tagliandi) da

11 Marzo 2019

Si trovano perlopiù all’interno di sale giochi, centri commerciali e nei parchi divertimento. Sono le “ticket redemption”, macchinette da gioco che, alla fine di ogni partita, restituiscono ticket (tagliandi) da convertire in premi: braccialettini, portachiavi, cuffiette, gadget di vario tipo. Fino a orologi da polso, Mp3, Ipad.

In Emilia-Romagna c’è una legge regionale (“Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico”) che ne vieta l’utilizzo ai minori: oggi la Commissione assembleare ha dato il via libera alla delibera di Giunta in cui sono contenute le modalità attuative del divieto, e che prevede una serie di obblighi ben precisi per i gestori dei locali.

 

Le novità introdotte – Il testo licenziato dalla Commissione assembleare (che dovrà ora tornare in Giunta per l’approvazione definitiva) introduce, per i gestori, l’obbligo di affiggere nei locali l’apposita locandina regionale in cui viene menzionato il divieto di utilizzo delle “ticket redemption” da parte dei minorenni. Non solo: c’è anche l’obbligo di affiggere in modo visibile su ogni apparecchio oggetto del divieto un avviso in cui deve essere chiaramente indicato che l’utilizzo è vietato ai minori di 18 anni.

I gestori, inoltre, devono accertare l’età del cliente, tranne nei casi in cui la sua maggiore età sia evidente. Se minorenne, non devono vendergli i gettoni, né consegnargli il premio derivante da una vincita. Nel caso di violazione degli obblighi da parte dei gestori, è prevista l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie.

 

“Ticket redemption”, come funzionano  – I giocatori – nella stragrande maggioranza bambini e ragazzi – inseriscono il denaro nella macchinetta, giocano e, a prescindere dal risultato, ottengono comunque un ticket con un punteggio. I ticket possono essere accumulati e usati per “acquistare” premi presenti all’interno della sala giochi. Naturalmente, per ottenere un “premio” come un Mp3 è necessario accumulare molti punti, e dunque giocare (inserendo soldi nella macchinetta) molto, anche per ore intere. Con il rischio di sviluppare una vera e propria dipendenza: quella da gioco, appunto. A differenza delle slot machine, che sono vietate per legge nazionale ai minori di 18 anni, le ticket redemption sono invece accessibili perché la vincita non è in denaro ma in ticket.

Giovanissimi e gioco d’azzardo: la situazione in Emilia-Romagna – Tra le dipendenze patologiche che interessano gli adolescenti emiliano-romagnoli, c’è anche il gioco d’azzardo: il 20% delle ragazze e il 46% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni giocano d’azzardo in modo occasionale, ma quasi il 5% dei maschi (contro lo 0,9% delle femmine) è a rischio di ludopatia, come emerge dall’ultima “mappatura” degli adolescenti svolta dalla Regione a fine 2016.

 

Dipendenza da gioco, le persone in cura – Le persone che nel 2017 si sono rivolte ai servizi delle Aziende Usl dell’Emilia-Romagna per dipendenza da gioco d’azzardo e prese in carico sono state 1.521. L’utenza è in prevalenza di sesso maschile e la fascia di età più rappresentata è quella tra i 41 e i 50 anni.

 

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