“Abbiamo presentato le nostre osservazioni sul regolamento del Comune di Livorno, l’Amministrazione ha ascoltato e letto le nostre proposte, dopodiché è stata fissata a giovedì 28 febbraio la votazione del
“Abbiamo presentato le nostre osservazioni sul regolamento del Comune di Livorno, l’Amministrazione ha ascoltato e letto le nostre proposte, dopodiché è stata fissata a giovedì 28 febbraio la votazione del provvedimento in Consiglio comunale”. Andrea Laterza, consigliere per la Regione Toscana dell’associazione As.Tro, parla dopo l’incontro di ieri, in occasione del tavolo tecnico convocato dal Comune con i rappresentanti degli operatori di giochi, per discutere sul nuovo regolamento.
Nel testo è previsto il divieto di apertura per nuove attività legate al gioco, a meno di 500 metri di distanza da una serie di luoghi sensibili (uno stop che varrà anche per gli esercizi commerciali, compresi bar, tabacchi e ristoranti che, attualmente, hanno già al loro interno le slot machine o le videolottery, ma che vorranno sostituirle od incrementarne il numero). Il regolamento rafforza, inoltre, i poteri del sindaco che potrà stabilire, adottando una apposita ordinanza, sia l’orario di apertura dei nuovi locali, sia l’orario di funzionamento degli apparecchi per il gioco.
“I risultati di studi recenti come quello dell’Istituto Superiore di Sanità hanno dimostrato l’inefficacia del distanziometro. As.Tro ha ribadito che non tutti i luoghi sensibili individuati dal Comune – come i luoghi di culto – hanno caratteristiche che giustifichino una distanza minima”, continua Laterza.
“Per quanto riguarda gli orari, invece, abbiamo segnalato delle criticità sulla base delle esperienze riscontrate in altri Comuni”.
Laterza si riferisce in particolare a “una tendenza generale a non distinguere, nella determinazione degli orari, tra gli esercizi generalisti, come bar e tabaccherie, in cui sono installati apparecchi da gioco e le sale giochi, nelle quali l’offerta di gioco è prevalente rispetto ad altre attività collaterali”.
Strutture diverse, con orari e picchi di attività differenti, “per le quali sarebbe opportuno pensare a fasce orarie differenti, in modo da ottimizzare l’efficacia delle limitazioni temporali, salvaguardando contemporaneamente il lavoro degli operatori di gioco”, spiega.
L’associazione ha anche proposto al Comune l’organizzazione di una serie di corsi di informazione per le forze dell’ordine, come quelli già svolti nelle Marche a cura del dott. Claudio Bianchella, già funzionario ADM Marche e membro del Centro Studi As.Tro che, anche lui presente all’incontro di ieri, è intervenuto per parlare dell’esperienza formativa.
PressGiochi