23 Dicembre 2024 - 20:44

Decretone. Garante privacy: “Criticità su monitoraggio uso RdC e divieto ai giochi”

“Sono presenti, inoltre, rilevanti criticità nella disciplina  del “monitoraggio” sull’utilizzo della carta Rdc, da parte dei beneficiari, ai quali è precluso l’utilizzo della stessa per partecipare a giochi che prevedano

11 Febbraio 2019

“Sono presenti, inoltre, rilevanti criticità nella disciplina  del “monitoraggio” sull’utilizzo della carta Rdc, da parte dei beneficiari, ai quali è precluso l’utilizzo della stessa per partecipare a giochi che prevedano vincite in denaro o altre utilità. Al tal fine, si dispone che tutte le movimentazioni sulla carta siano messe a disposizione delle piattaforme digitali presso l’Anpal e il Ministero del lavoro, per il tramite del Mef”.

E’ quanto si legge nella Memoria del Presidente del Garante per la protezione dei dati personali nell’ambito del ddl di conversione in legge del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni .

 

“Viene poi demandata – spiega il Garante – a un decreto del Ministro del lavoro (di concerto con il Mef) la definizione delle modalità̀ con le quali possa essere verificata, mediante il monitoraggio delle spese effettuate sulla carta, l’effettiva fruizione del beneficio (art. 3, comma 15).

Altrettante perplessità suscita la disposizione che attribuisce agli operatori dei centri per l’impiego e dei servizi comunali la funzione di monitoraggio dei consumi e dei comportamenti dei beneficiari, nonché di valutazione di eventuali anomalie dalle quali si possa dedurre l’insussistenza dei requisiti dichiarati (art. 6, comma 6).

Alle attività di monitoraggio centralizzato e sistematico degli acquisti effettuati tramite la carta – suscettibili di comportare l’acquisizione anche di dati particolarmente sensibili – si aggiungono, quindi, i controlli puntuali sulle scelte di consumo individuali, condotti dagli operatori dei centri per l’impiego e dei servizi comunali, in assenza di procedure ben definite e di criteri normativamente individuati.

In tale contesto, le legittime esigenze di verifica di eventuali abusi e comportamenti fraudolenti, si traducono in una sorveglianza su larga scala, continua e capillare sugli utilizzatori della carta,  determinando così un’intrusione sproporzionata e ingiustificata su ogni aspetto della vita privata degli interessati.

Al riguardo, non può non essere evidenziato il palese contrasto di tali previsioni con le garanzie sancite dalla disciplina di protezione dati – e con effetto limitativo della discrezionalità legislativa oltre che amministrativa – a tutela dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini, rispetto alle più varie forme di violazione”.

 

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