Tutti all’assalto della diligenza, quando già assalita dagli indiani … sembrerebbe la trama di un film western ma purtroppo è quanto accade realmente oggi al comparto dell’automatico da intrattenimento. Tra
Tutti all’assalto della diligenza, quando già assalita dagli indiani … sembrerebbe la trama di un film western ma purtroppo è quanto accade realmente oggi al comparto dell’automatico da intrattenimento. Tra mescaleros, sceriffi e cacciatori di taglie, ci mancano solo i predatori dell’arca perduta ed il quadro è completo.
Con la sua solita ironia, Francesco Pirrello, presidente dell’associazione di gestori di apparecchi da intrattenimento Agge Sardegna, commenta la mobilitazione che stanno avviando le varie sigle associative del settore contro l’ennesimo intervento fiscale del Governo, cercando di dare una propria ricetta ai gestori per far sentire la propria voce a tutela dei propri diritti.
“Peraltro, – scrive Pirrello – nonostante più volte allertati, i destinatari o se meglio le vittime predestinate hanno volutamente e autonomamente, snobbato chi li ha sempre difesi, rivendicando ad alta voce i loro diritti, esortandoli ad alzare la testa e a non elemosinare piaceri dai nemici. Ancora oggi, nonostante tutto molti fingono di non sapere e si uniscono al coro della protesta insieme agli ignari aderenti alla confraternita dei finti Santoni. Svegliatevi !!! Siete Voi, in pericolo GESTORI o piccoli imprenditori del gioco, siete Voi che attirati nel business gioco lecito avete investito e pianificato a fronte di esposizioni creditizie un percorso aziendale garantendo legalità, occupazione e formazione. Pertanto, con o senza l’apporto delle rappresentanze sindacali, fate quadrato nel territorio di competenza e di concerto con gli esercenti convinceteli a protestare, magari (come sarebbe bello) bloccando in toto la raccolta.
Tutti insieme per un unico fine: il sacrosanto diritto di poter continuare a lavorare onestamente, d’altronde appare evidente ed ambiguo come da una parte il Governo intenda attingere risorse dal nostro comparto e dall’altra sancirne la fine. Sono curioso di sapere come lo stesso, nel caso si avverasse il mio desiderio, riuscirà a reperire le risorse sostitutive x mantenere le promesse dichiarate. Come cittadino contribuente suggerirei di andarle a recuperarle magari dai pensionati e dai dipendenti pubblici. Se come sempre convinto l’arte della politica consiste nella mediazione, non sarà difficile trovare una giusta soluzione premettendo sin d’ora, per quanto mi riguardi, che siamo più che disponibili a concedere ulteriore credito, purché ci si consenta di poter continuare a lavorare almeno per un periodo di tempo tale da consentirci una dignitosa fuoriuscita dal mercato, senza dover anticipatamente predisporre un piano di recupero attraverso il reddito di cittadinanza.
Premesso che, non avrebbe alcuna importanza manifestare prima o poi, purché lo si faccia veramente con cognizione di causa e di totale partecipazione, aggiungo che, perché non si dica che sono solo parole, sappiano gli altri “oracoli” che, il sottoscritto da tempo ha presentato le proprie proposte a favore del comparto (inteso quello esclusivo dei GESTORI):
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