Con l’obiettivo di tutelare le attività esistenti e di individuare il corretto equilibrio tra esigenze di natura sociale salvaguardando al contempo il tessuto economico scongiurando danni irreversibili a quelli già
Con l’obiettivo di tutelare le attività esistenti e di individuare il corretto equilibrio tra esigenze di natura sociale salvaguardando al contempo il tessuto economico scongiurando danni irreversibili a quelli già prodotti dal governo sul piano fiscale
In questa direzione – scrive l’ass. Sapar – opera l’Emilia Romagna che anziché usare la scure sul settore del gioco e dell’intrattenimento adotta un principio improntato all’equilibrio e alla tolleranza. Ma soprattutto di maggior sensatezza e rispetto nei confronti dei lavoratori e degli imprenditori del settore.
Il tema controverso è quello del distanziometro e dell’ubicazione delle sale giochi dai luoghi sensibili, argomento oggetto di preoccupazioni e di pesanti ricadute sul piano occupazionale espresse dai sindacati. E cosi’ e’ stato attraverso l’applicazione di alcuni accorgimenti che nell’ambito della legge regionale sul contrasto alle ludopatie introducono elementi di maggiore flessibilità nell’applicazione della normativa.
In primo luogo la proroga di ulteriori sei mesi ai sei previsti inizialmente per consentire il trasferimento delle attività in zone non “vietate” e il periodo congruo, massimo di dieci anni, che consente agli operatori di recuperare gli investimenti effettuati nel momento in cui una sala già delocalizzata si ritrova ad avere a che fare con l’apertura di un nuovo luogo sensibile nelle immediate vicinanze.
In sede di applicazione del decreto si dispone inoltre una maggiore tolleranza sui controlli relativi agli apparecchi da intrattenimento delle sale “delocalizzate” qualora le macchine siano collocate all’interno delle sale gioco soggette al trasferimento, evitando in questo modo al gestore multe salatissime.
PressGiochi