Diverse interpellanze si sono svolte ieri mattina in Francia nell’ambito di un’indagine sulla gestione delle partite di tennis e dei casi di match fixing. Questa operazione, condotta dal Servizio centrale
Diverse interpellanze si sono svolte ieri mattina in Francia nell’ambito di un’indagine sulla gestione delle partite di tennis e dei casi di match fixing. Questa operazione, condotta dal Servizio centrale di corse e giochi della Direzione centrale della Polizia giudiziaria, fa parte della cooperazione con le autorità giudiziarie e di polizia belghe, la Tennis Integrity Unit (TIU) e la Federazione francese di tennis (FFT), operatori di scommesse sportive, incluse le loro associazioni, GLMS ed ESSA, e l’autorità di regolamentazione dei giochi online (ARJEL).
L’incontro conferma l’utilità della Piattaforma nazionale per la lotta contro la manipolazione delle competizioni sportive, istituita a gennaio 2016, che riunisce, attorno al Ministro dello Sport, l’ARJEL, il Servizio centrale di corse e giochi, FDJ, il Comitato olimpico e sportivo nazionale francese, Tracfin, gli organizzatori di competizioni sportive e sindacati degli atleti.
È importante sottolineare che questo organismo non agisce da solo, ma in concerto con altri attori stranieri che la pensano allo stesso modo. Questo è il caso del gruppo di Copenaghen, guidato dal Consiglio d’Europa.
I membri della piattaforma nazionale accolgono la relazione finale del gruppo di esperti indipendenti sull’integrità del tennis mondiale, pubblicata il 19 dicembre e presentata su richiesta degli organismi internazionali di tennis. Sostengono le raccomandazioni fatte per il rafforzamento dei mezzi e delle competenze della Tennis Integrity Unit, per l’adozione di misure rafforzate di sensibilizzazione degli attori del tennis e per lo sviluppo di una lotta coordinata tra gli Stati contro il manipolazioni sportive, in linea con le disposizioni della Convenzione di Macolin del Consiglio d’Europa.
“Gli arresti che si sono verificati l’anno scorso in Belgio, la settimana scorsa in Spagna e questa settimana in Francia, essi metteranno seriamente un freno alla gestione del tennis e dimostreranno ai manipolatori che ora abbiamo i mezzi per identificarli e sfidarli” afferma l’Arjel.
Come promemoria, il reato di corruzione sportiva è punibile in Francia con 5 anni di reclusione e 500.000 euro di multa.
I membri della piattaforma nazionale vogliono anche sottolineare che, per quanto riguarda il tennis, la Francia è uno dei pochi paesi a non consentire scommesse sui tornei di tennis di livello “Futures” o “Challengers”, che sono identificati dal rapporto come particolarmente a rischio.
Infine, i suoi membri, agendo insieme, sotto l’egida del Ministro dello Sport, per la difesa dei valori dello sport, desiderano esprimere il loro forte impegno a continuare con la TIU, gli enti tennistici internazionali e la FFT, la lotta indispensabile contro la manipolazione delle competizioni di tennis.
PressGiochi