Dopo un lungo dibattito, che ha impegnato il Consiglio regionale per tutta la giornata, la Regione Sardegna ha approvato il testo unificato in materia di contrasto del disturbo da gioco
Dopo un lungo dibattito, che ha impegnato il Consiglio regionale per tutta la giornata, la Regione Sardegna ha approvato il testo unificato in materia di contrasto del disturbo da gioco d’azzardo, seguito dalla relatrice Daniela Forma. Quasi tutti i gruppi politici hanno lavorato al testo ed espresso il proprio parere presentando anche numerose proposte emendative. Il testo è stato approvato dal Consiglio regionale con 25 voti favorevoli, 3 contrari e 18 astensioni.
“La montagna partorisce un topolino. Gli intenti erano grandi da un punto di vista sociale, ma gli strumenti che stiamo adottando non sono adeguati. Ho sperato che tutti gli emendamenti presentati potessero creare modifiche adeguate a rendere degna questa legge. La maggioranza non c’è riuscita ad affrontare la patologia della ludopatia, non credo che si possa affrontare questo tema con i pochi spiccioli previsti nella manovra finanziaria”.
Lo afferma l’on. Marco Tedde di Forza Italia esprimendo il proprio parere contrario durante l’approvazione della legge sul gioco d’azzardo in consiglio regionale della Sardegna.
“Il Tar Sardegna – conclude Tedde – dice che non è competenza né del sindaco né della Regione disciplinare le distanze dal gioco, ma è competenza del Consiglio comunale”.
Ad intervenire anche Roberto Deriu del PD: “Non condivido la linea proibizionista adottata in questo provvedimento” ha affermato. “Queste norme aumenteranno l’abusivismo, il sommerso, e non riusciranno a far regredire il fenomeno”.
L’on. Zedda Alessandra si chiede “come si potrà interviene su tutto il gioco online? Il problema sta a monte, ma è importantissimo”.
Per Fasolino Giuseppe (FI): “Dobbiamo legiferare per risolvere la ludopatia, non solo per dare un segnale politico e fare propaganda elettorale. Se volevamo intervenire concretamente su questo tema abbiamo fallito. Questa legge non risolve il problema e non porta ad alcun obiettivo. Cerchiamo di capire cosa possiamo fare concretamente per risolvere il problema mettendoci anche dalla parte di chi investe in questo settore, magari dando incentivi fiscali importanti”.
Monti deputati, specie quelli di Forza Italia, che hanno espresso i propri dubbi alla legge hanno ricordato come gran parte dell’offerta di azzardo si stia spostando sulle piattaforme online, e che il Consiglio a 50 giorni dalle elezioni regionali voglia intervenire per recuperare quanto non realizzato in questi 5 anni come un modo per lavarsi la coscienza.
Ad intervenire a favore delle sale bingo, Luigi Ruggeri del Pd che ha presentato un apposito emendamento sulla questione: “Bene la ricollocazione degli aggeggi di tipo slot machine e Vlt lontano dai luoghi sensibili – ha detto – ma ciò non può valere per le sale bingo, aziende che hanno autorizzazioni e che non possono spostare le proprie sale e ammortizzare gli investimenti fatti in questi anni. Questa esenzione deve valere solo ed esclusivamente per le sale bingo che hanno una valenza sociale importante”.
Per Antonello Peru (FI) la legge reprime senza educare e non contrasta il fenomeno della patologia. “Sono tuttavia felice che sia stata accolta la mia proposta di adeguamento della norma in 5 anni, non possiamo pensare di cancellare con un colpo di spugna tutti gli investimenti degli operatori del settore”.
Daniela Forma ha concluso spiegando: “Avrei preferito lavorare a questo testo non a ridosso delle elezioni regionali. Tuttavia i lavori sono stati numerosi e siamo arrivati all’approvazione del testo finale solo a fine novembre. Gli interventi però sono importanti: rendiamo strutturale il Piano regionale di prevenzione del GAP, istituiamo l’osservatorio regionale, puntiamo sulla prevenzione con l’istituzione di una giornata dedicata e interveniamo sul tema della pubblicità del gioco per limitare il patrocinio ad iniziative che sponsorizzinoo il gioco d’azzardo (già vietata dal decreto dignità, ndr.)”.
Per l’attuazione della legge è previsto uno stanziamento di 1,3 milioni per il 2019 ai quali si farà fronte attraverso le risorse statali trasferite alla Regione per la cura della ludopatia.
“Questo disturbo ha effetti rilevanti anche sulla vita di relazione e sul lavoro – ha proseguito Forma – si tratta di patologie in aumento anche nella nostra isola e di un giro d’affari che in Italia vale 100 miliardi e in Sardegna 2 miliardi solo nel 2016”. Inoltre, “il sistema sanitario segnala l’aumento costante dei soggetti affetti da gioco d’azzardo, spesso con una doppia diagnosi di alcoldipendenza”. In generale, ha aggiunto la consigliera, “aumentano però i giocatori d’azzardo tra gli adulti e diminuiscono tra gli studenti, gli uomini giocano quasi il doppio rispetto alle donne e, soprattutto, è il Gratta e vinci il gioco più ricercato mentre lotto e scommesse sportive vengono dopo”.
PressGiochi
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