Roberto Agosti, presidente provinciale Acli Piacenza, chiede conto a tutti i sindaci della provincia piacentina di adeguarsi alle norme regionali in materia di contrasto al gioco d’azzardo. «Per porre qualche limite alla
Roberto Agosti, presidente provinciale Acli Piacenza, chiede conto a tutti i sindaci della provincia piacentina di adeguarsi alle norme regionali in materia di contrasto al gioco d’azzardo. «Per porre qualche limite alla diffusione del gioco patologico- afferma Agosti – come il sindaco ben saprà, la Giunta della Regione Emilia Romagna, con delibera n° 831 del 12 giugno 2017, che ha come oggetto “modalità applicative del divieto alle sale gioco e alle sale scommesse e alla nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito (l.r 5/2013 come modificata dall’art. 48 l.r. 18/16)”, ha chiesto a tutti i Comuni della Regione, entro sei mesi dalla data di pubblicazione della delibera di eseguire una mappatura dei seguenti locali; sale giochi e sale scommesse situate a meno di 500 metri dai luoghi sensibili; esercizi commerciali, di somministrazione di alimenti e bevande, aree aperte al pubblico, circoli privati ed associazioni, esercizi autorizzati ai sensi degli art. 86 e 88 del TULPS che ospitano apparecchi per il gioco d’azzardo lecito di cui all’art. 110 comma 6 del TULPS, situati a meno di 500 metri dai luoghi sensibili; indicava cosa intendere per luoghi sensibili; definiva le modalità di misurazione delle distanze.
Successivamente, dopo la mappatura, era compito delle amministrazioni dare applicazione alle successive indicazioni della delibera, che prevede, sulla base della mappatura:
1) di comunicare ai titolari delle sale gioco e sale scommesse ricadenti nel divieto di esercizio (locale situato a meno di 500 metri dai luoghi sensibili) l’adozione, nei successivi sei mesi, dei relativi provvedimenti di chiusura;
2) ai titolari degli altri esercizi con apparecchi per il gioco d’azzardo di cui all’art. 110 comma 6 del TULPS, ricadenti anch’essi nell’area situata a meno di 500 metri dai luoghi sensibili, il divieto di installazione di nuovi apparecchi e il divieto di rinnovo dei contratti di utilizzo alla loro scadenza;
3) al fine di consentire la progressiva delocalizzazione delle sale gioco e delle sale scommesse, agli esercenti che intendano proseguire la propria attività in zone non soggette a divieto di concedere una proroga fino ad un massimo di ulteriori sei mesi rispetto al termine per l’adozione del provvedimento di chiusura.
Signor sindaco, i tempi sono scaduti e pertanto le chiedo, a nome delle ACLI provinciali di Piacenza, se ha provveduto a dare seguito a quanto deliberato nell’ordinanza regionale e qual è la situazione attuale nel comune di Piacenza. E’ evidente che questo è solo un primo passo, sicuramente insufficiente per una valida azione di contrasto al gioco d’azzardo, per cui le chiedo anche se e quali altre misure intende adottare».
PressGiochi