23 Dicembre 2024 - 20:37

Piove di Sacco. Gianella: “Sgravi fiscali ai no-slot, occasione di riqualificazione per gli esercenti”

La prima sperimentazione era stata introdotta nel 2014 e da quel momento è diventata una buona prassi. L’amministrazione del sindaco Gianella ha deciso, anche per il 2019, di confermare lo

10 Dicembre 2018

La prima sperimentazione era stata introdotta nel 2014 e da quel momento è diventata una buona prassi. L’amministrazione del sindaco Gianella ha deciso, anche per il 2019, di confermare lo sgravio fiscale per gli esercizi pubblici che hanno scelto di rinunciare alle slot machine.

La delibera di Giunta è stata approvata proprio in questi giorni. Si concretizza in una riduzione, nella misura del 15%, della Cosap, il canone per l’occupazione di suolo e aree pubbliche che grava direttamente sull’esercente e non sul proprietario del fabbricato, se le figure non coincidono.

L’iniziativa continua a mantenere le sue finalità iniziali: quella di porsi come misura di contrasto al fenomeno della ludopatia e di premiare, allo stesso tempo, i commercianti che, ad un facile e sicuro guadagno, preferiscono perseguire una condotta “etica”.

“Abbiamo voluto – ha commentato Davide Gianella – confermare ancora la riduzione anche perché la risposta dei gestori dei locali si è sempre dimostrata positiva. E’ un piccolo segnale nel contrasto di una piaga sociale, quella del gioco patologico, sul fronte del quale non bisogna mai abbassare la guardia”. Le domande ogni anno si assestano intorno alla quindicina. Per molti locali è stata un’occasione di riqualificazione in un momento non particolarmente roseo per l’economia in generale.

Per beneficiare dello sconto sono necessari alcuni requisiti: oltre a non tenere i giochi elettronici che prevedono vincite in denaro, il gestore del locale non deve avere legami con una sala giochi che sia a meno di 700 metri di distanza dal locale per cui chiede l’occupazione di suolo pubblico. Dalle agevolazioni sono escluse le concessioni per l’occupazione estemporanea, ovvero per non più di cinque giornate all’anno.

 

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