27 Dicembre 2024 - 08:02

VdA: il consiglio degli enti locali approva le norme contro il gioco in bar e esercizi commerciali

Martedì 27 novembre, l’Assemblea del Consiglio permanente degli enti locali ha espresso il proprio parere rispetto ad una serie di iniziative della Regione autonoma Valle d’Aosta. Tra queste, il Celva

27 Novembre 2018

Martedì 27 novembre, l’Assemblea del Consiglio permanente degli enti locali ha espresso il proprio parere rispetto ad una serie di iniziative della Regione autonoma Valle d’Aosta.

Tra queste, il Celva ha espresso il proprio parere sulla proposte di leggi regionali di modifica dei termini per l’applicazione delle misure di prevenzione e di contrasto alla dipendenza dal gioco d’azzardo e per il divieto di apertura di spazi per il gioco d’azzardo sul territorio regionale è stato discusso congiuntamente.

In relazione al dl 11, la consulta aveva proposto di esprimere parere contrario non rispetto alla finalità principale di anticipare il termine entro il quale proprietari e gestori devono adeguarsi alla norma bensì ritenendo occorra intervenire in maniera più incisiva, autorizzando il gioco solo nei locali a ciò esclusivamente destinati.

La discussione è stata lunga, con alcuni sindaci hanno espresso perplessità rispetto alle conseguenze sull’imprenditoria degli intenti restrittivi delle norme.

Alla fine, su proposta di Fulvio Centoz e Franco Allera, l’Assemblea si è astenuta dall’espressione di un parere sulla prima norma, considerandola superata dalla seconda, che è stata approvata all’unanimità proponendo di disciplinare le modalità di accesso alle sale da gioco, in modo di evitare l’ingresso dei minori e di favorire l’inibizione ai ludopatici.

I sindaci in assemblea hanno infatti espresso parere favorevole all’unanimità sul disegno di legge n.12 “Divieto di apertura di spazi per il gioco d’azzardo sul territorio regionale”, presentata da Union valdôtaine e Union valdôtaine progressiste. Il provvedimento prevede la proibizione totale di apparecchiature elettroniche da gioco all’interno dei bar e di altri esercizi commerciali, consentendo il gioco d’azzardo solo nei locali destinati in via esclusiva a tale attività.

«Le finalità – ha detto Franco Manes, presidente del Cpel – sono pienamente condivisibili. L’auspicio è che il legislatore, su questa tematica sociale e sanitaria così delicata, ponga delle regole definite e applicate da tutti».

 

Le proposte del Cpel prevedono, in primo luogo, di disciplinare le modalità di accesso alle sale da gioco, definendo delle procedure di controllo in grado di impedire l’accesso dei minori. In secondo luogo la promozione di azioni utili a contrastare il gioco d’azzardo patologico, introducendo, per i giocatori cronici o per i loro familiari. Inoltre prevedono  la possibilità di inoltrare una “richiesta di inibizione” alle sale da gioco. Infine, i rappresentanti degli enti locali hanno concordato di anticipare, al 1° gennaio 2020, di vietare l’attività delle sale da gioco in un raggio di 500 metri da istituti scolastici e strutture culturali e sociali.

L’assemblea del Cpel si è invece astenuta sul disegno di legge n.11 – presentato da Lega, Mouv’, Impegno civico, Alpe e M5S – considerandolo «non sufficientemente incisivo» e i cui contenuti erano sostanzialmente assimilati dall’altro testo. La proposta indicava l’applicazione della distanza minima di 500 metri delle sale o dei locali che ospitano le “macchinette” da istituti scolastici, strutture culturali, ricreative, sportive, residenziali o semi residenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale, o da strutture ricettive per categorie protette e ludoteche per minori.

 

PressGiochi