La legge di Bilancio per il 2019 istituisce nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, un Fondo per favorire lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di Intelligenza
La legge di Bilancio per il 2019 istituisce nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, un Fondo per favorire lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things, con una dotazione di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, per finanziare progetti di ricerca e sfide competitive in questi campi.
Tecnologie che hanno molto a che fare con il gioco d’azzardo, dove negli ultimi anni sono state sempre più frequenti le applicazioni e gli utilizzi di queste diverse tecnologie, specie nell’offreta online, sia per conoscere il giocatore e migliorare la performance e l’esperienza di gioco, sia per facilitare e rendere più sicuri i pagamenti, per quanto riguarda i casinò online.
La disposizione contenuta nella legge di Bilancio 2019 prevede che il nuovo Fondo sia destinato a finanziare:
Il Fondo ha lo scopo di perseguire obiettivi di politica economica ed industriale, connessi anche al programma Industria 4.0, nonché di accrescere la competitività e la produttività del sistema economico.
L’Internet of Things (IoT) rappresenta il prossimo passo verso la digitalizzazione della società e dell’economia, consentendo di unire mondi fisici e virtuali in cui gli oggetti e le persone sono interconnessi attraverso le reti di comunicazione e creando ambienti intelligenti. Secondo uno studio della Commissione europea il valore di mercato della IoT nella UE dovrebbe superare uno trilioni di euro nel 2020. La Commissione europea ha pubblicato nell’aprile 2016 il documento di lavoro “Advancing the Internet of Things in Europe”, nell’ambito delle iniziative di digitalizzazione dell’industria europea. Nell’ambito del mercato unico digitale, l’iniziativa “European data economy” (gennaio 2017), intende contribuire anche alla creazione di un mercato unico europeo per l’IoT. Per approfondimenti si veda anche il documento di lavoro della Commissione UE sulle tecnologie digitali emergenti dell’aprile 2018.
Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale (AI), la Commissione europea ha adottato il 25 aprile 2018 una apposita Comunicazione, che ne analizza le caratteristiche e gli aspetti. La Commissione sta aumentando gli investimenti annuali nell’IA del 70% nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Orizzonte 2020. Raggiungerà 1,5 miliardi di EUR per il periodo 2018-2020. Il 10 aprile 2018, 25 paesi europei, tra cui l’Italia, hanno firmato una dichiarazione di cooperazione sull’intelligenza artificiale. I sistemi basati sull’AI sono basati su software che mostrano comportamenti “intelligenti”, avendo la capacità di analizzare caratteristiche di contesto esterno e di fornire risposte in qualche misura autonome, basate sull’analisi complessa dei dati a disposizione (ad esempio assistenti vocali, software di analisi delle immagini, motori di ricerca , sistemi di riconoscimento facciali e vocali). L’apprendimento automatico denota la capacità di un software/computer di apprendere dal proprio ambiente o da una serie molto ampia di dati rappresentativi, consentendo ai sistemi di adattare il loro comportamento a circostanze mutevoli o di eseguire compiti per i quali non sono stati programmati esplicitamente. L’AI può essere utilizzata anche nell’ambito di hardware come i robot avanzati, le automobili a guida autonoma, i droni e altre applicazioni dell’Internet of Things.
La Blockchain è uno strumento tecnologico innovativo che consente la creazione e gestione di archivi (database) distribuiti che sono in grado di registrare e gestire transazioni di vario tipo (sia finanziarie che aventi ad oggetto beni o servizi di altra natura), le quali vengono controllate, validate e condivise da tutti i c.d. nodi che fanno parte della rete. Si tratta in sostanza di un nuovo protocollo che consente che sulla rete internet, invece che sole informazioni, possano essere condivise e archiviate anche transazioni di valori, o meglio, di c.d. asset digitali. Si realizza quindi attraverso le blockchain un grande registro pubblico di tipo distribuito, fortemente innovativo rispetto agli attuali sistemi di archiviazione, che consistono di database centralizzati presso un unico soggetto gestore e “garante”, ovvero presso un’autorità centrale, che provvede a garantire la transazione, ad archiviare e custodire i dati. La blockchain consente la creazione di database distribuiti, basato sulla tecnologia dei c.d Distributed Ledger strutturati in blocchi di informazioni, ciascuno dei quali contiene un certo numero di transazioni che a seguito di un articolato procedimento di validazione e controllo (che verifica ad esempio che il soggetto sia effettivamente titolare di un certo diritto, come la valuta o il bene che vuole vendere), vengono validate in tutti i loro elementi attraverso strumenti matematici complessi (funzioni di hash) da parte dei nodi della rete ed entrano quindi a far parte della catena di blocchi (blockchain) che rende queste transazioni certe, immodificabili. Si viene così a creare uno “storico” nel tempo di tutte le modifiche avvenute.
L’Italia ha aderito il 27 settembre 2018 alla European Blockchain Partnership Initiative, promossa dalla Commissione UE con l’intento di creare una piattaforma europea basata sulla tecnologia blockchain per lo sviluppo di servizi pubblici digitali ed il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il 28 settembre 2018 un “Avviso pubblico per la manifestazione di interesse per la selezione di 30 componenti del Gruppo di esperti di alto livello per l’elaborazione della strategia nazionale sulle tecnologie basate su registri distribuiti e blockchain”. La finalità è quella di elaborare una Strategia Nazionale per le DLT e la Blockchain.
Nella Relazione Tecnica si ricorda che il CIPE, nella seduta del 25 ottobre 2018, ha deciso, su richiesta del Ministro dello sviluppo economico, di assegnare 100 milioni di euro per lo sviluppo del Wi-Fi e le tecnologie emergenti (Intelligenza artificiale, Blockchain, Internet delle cose) a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 con contestuale rifinalizzazione delle risorse già assegnate con le delibere CIPE n. 65/2015, n. 71/2017 e successivamente con la delibera n. 105/2017 relative al piano banda ultra larga.
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