23 Novembre 2024 - 15:49

Iap contro LeoVegas: pubblicità contraria al codice di autodisciplina

Il Presidente del Comitato di Controllo IAP visti i telecomunicati 20” e 30″ relativi a Leovegas, diffusi sulle reti Mediaset e altri canali nel mese di agosto 2018 ritiene gli

29 Ottobre 2018

Il Presidente del Comitato di Controllo IAP visti i telecomunicati 20” e 30″ relativi a Leovegas, diffusi sulle reti Mediaset e altri canali nel mese di agosto 2018 ritiene gli stessi manifestamente contrari all’art. 28terGiochi con vincita in denaro – del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

I messaggi mostrano il comico Gianluca Impastato disteso su una sdraio in spiaggia intento a giocare sul suo cellulare, mentre la compagna gli chiede “amore andiamo a fare il bagno?”, la risposta alzando appena gli occhi dal cellulare è “eh amore, abbiamo appena mangiato, deve passare almeno un’ora eh” al fine di poter continuare a giocare indisturbato. Dopo uno stacco, lei insiste con il compagno “dai amore ora è passata un’ora”, evidentemente trascorsa senza che lui togliesse l’attenzione dal gioco sul cellulare, manifestando ora tensione, ora sollievo o soddisfazione, a questo punto, nella versione da 30 secondi, la risposta è: “…devono passare almeno tre ore” e dopo un ulteriore stacco, trascorso ininterrottamente giocando, l’epilogo, uguale alla versione da 20 secondi, in risposta all’insistita domanda di andare a fare il bagno: lui addenta una brioche per ricominciare …. perché dopo aver mangiato si deve aspettare a fare il bagno, con la voce fuori campo che proclama “vivi l’esperienza del casinò online”, “ti aspetta un bonus di benvenuto fino a 1000 €!offerta valida all’apertura di un nuovo conto gioco e per i primi 4 depositi”. In chiusura si vede la coppia, entrambi sorridenti con il cellulare in mano, avendo abbandonato l’idea di fare un bagno, con lei che afferma “bella la vita eh!”.

 

Un simile percorso narrativo si pone in palese contrasto con le disposizioni dell’art. 28 ter del Codice, che impone alla pubblicità dei giochi con vincite in denaro di “favorire l’affermazione di modelli di comportamento ispirati a misura, correttezza e responsabilità”, essendo invece incentrata eccessivamente sullo stimolo a un gioco eccessivo. Il protagonista passa infatti, nella successione temporale dello spot, le ore a giocare, senza distogliere l’attenzione dal cellulare e nella conclusione coinvolge anche la sua compagna, trasmettendo la suggestiva illusione della vincita, i protagonisti sono sorridenti e contenti, “bella la vita eh!”.

 

Il tono leggero della rappresentazione non costituisce elemento in grado di superare le criticità rilevate, anzi autorizza al contempo una chiave di lettura di assoluta accettazione del modello proposto, e dato che la comunicazione pubblicitaria va interpretata non solo in base ai suoi contenuti razionali, ma anche alla stregua delle emozioni, dei significati e dei simboli che essa evoca, è indubbio per l’organo di controllo che nella fattispecie prevalga sulla percezione razionale la sensazione emotiva di indurre a un gioco eccessivo e continuato.

Inoltre nella prospettazione del bonus di benvenuto “fino a 1000€!” il messaggio omette di esplicitare le modalità e le condizioni per la sua fruizione, non essendo sufficiente a chiarire la portata della promessa la sola indicazione “offerta valida all’apertura di un nuovo conto gioco e per i primi 4 depositi”.

Si tratta infatti di un bonus che per essere sbloccato richiede numerose giocate, rendendo pertanto la perentoria promessa veicolata dai messaggi illusoria e distante dalle effettive condizioni di fruibilità dello stesso.

Occorre rilevare che nella valutazione dei messaggi non si può prescindere, come ha già avuto occasione di pronunciarsi il Giurì dell’Autodisciplina Pubblicitaria, dal considerare che “la materia del gioco, nelle sue molteplici declinazioni, è sicuramente una materia delicata che richiede che le comunicazioni pubblicitarie siano improntate a quel senso di responsabilità reso necessario dalle implicazioni sociali e individuali che esso comporta e dalle molteplici forme, anche patologiche, nelle quali si può tradurre.” (cfr. pron. 60/10).

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