24 Dicembre 2024 - 04:03

Puglia. L’ass. Borraccino: “Contro la ludopatia il Governo non dichiari guerre, faccia un decreto”

“Evidentemente il M5S pugliese va alla ricerca di una qualche scappatoia, per far dimenticare i clamorosi fallimenti delle promesse su TAP e ILVA.” Lo scrive in una nota l’assessore allo

15 Ottobre 2018

“Evidentemente il M5S pugliese va alla ricerca di una qualche scappatoia, per far dimenticare i clamorosi fallimenti delle promesse su TAP e ILVA.”

Lo scrive in una nota l’assessore allo Sviluppo Economico della Puglia , Mino Borraccino, che continua: «Adesso il problema è la ludopatia. Il Presidente Emiliano viene improvvidamente accusato di permettere alla sua maggioranza di votare favorevolmente ad un emendamento che prevede il rinvio della tempistica prevista dalle norme regionali in materia, e di “svendere la vita dei pugliesi alle lobby del gioco d’azzardo probabilmente, per guadagnare il loro appoggio in vista delle prossime elezioni».

Borraccino commenta così le polemiche, da parte del M5S pugliese, scaturite a seguito dell’approvazione, in III Commissione consiliare regionale, della proposta di sospensione dell’applicazione della legge regionale di contrasto al gioco d’azzardo. “Il “casus belli” è l’approvazione, da parte della III Commissione, – esplicita la nota dell’assessore regionale – della proposta di sospensione dell’applicazione della Legge di contrasto al fenomeno del gioco d’azzardo patologico nella parte in cui obbliga gli esercizi commerciali che hanno slot machine, centri scommesse, ecc. al rispetto della distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili”.

“Segnaliamo in premessa il linguaggio aggressivo e gratuitamente offensivo, – prosegue Borraccino in riferimento ai commenti degli esponenti del M5S regionale – probabilmente adoperato proprio per coprire le brutte figure rimediate dai grillini pugliesi sulle roboanti promesse elettorali.”

“E comunque va ripristinata la verità. In realtà il Presidente Emiliano si è battuto con forza in Conferenza delle Regioni sul tema, – specifica la nota – e lo ha fatto lavorando insieme ai gruppi parlamentari del M5S: bastava che i Grillini pugliesi si informassero, prima di uscire in questo modo spropositato”.

“E’ vero, che la III Commissione ha proposto la sospensione dell’applicazione della Legge vigente in Puglia – ricorda Borraccino -. Probabilmente ha compiuto un errore, sopravvalutando la notizia che la Conferenza delle Regioni stava giungendo a un orientamento unitario e che quindi era utile attendere, ma non si può mettere in dubbio la volontà politica dello scrivente, che ha presentato una proposta di legge sul tema, la quale prevede tra l’altro la conferma della distanza minima di quegli esercizi commerciali dai luoghi sensibili”, ricorda Borraccino.

Nella sua nota l’assessore chiama in causa il Governo il quale potrebbe, a suo dire, risolvere questa problematica con un decreto d’urgenza.  «Ad ogni buon conto, colgo l’occasione per annunciare che la Giunta regionale e il suo Presidente sono contrari alla proposta di proroga. Per concludere in modo civile, evitando aggressioni verbali che nascondono imbarazzi di altra natura, dato che – come si afferma – “il Governo nazionale ha finalmente dichiarato guerra all’azzardopatia che nel nostro Paese semina disperazione in migliaia di famiglie soprattutto tra le più bisognose”, cosa c’è di più rapido ed efficace di un decreto d’urgenza in materia di gioco d’azzardo?”»

“Il Governo non dichiari guerre, faccia un decreto, è nei suoi poteri. Qui l’urgenza c’è – incalza Borraccino -. Cerchiamo, allora, di fare battaglie serie sia se si governa sia se si è all’opposizione, nell’interesse dei pugliesi. Le uscite strumentali e aggressive lasciano il tempo che trovano. I danni ambientali dell’ILVA sono tutti ancora lì e i lavori del gasdotto TAP sono ricominciati, nonostante i proclami e la propaganda pentastellata. Sono danni veri, questi, – conclude l’assessore regionale – molto più reali di un parere, sia pure autorevole, di una commissione consiliare”.

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Regione Puglia: pdl sul gioco d’azzardo all’esame della III Commissione