24 Dicembre 2024 - 03:38

Benevento. Il prefetto Cappetta: “Sul tema del gioco serve più educazione e formazione”

“Quello del gioco d’azzardo è un “problema importantissimo” che va contrastato con l’istruzione e la formazione. Serve un’educazione che si basi su valori forti tramandati dalle famiglie. Il senso della

11 Ottobre 2018

“Quello del gioco d’azzardo è un “problema importantissimo” che va contrastato con l’istruzione e la formazione. Serve un’educazione che si basi su valori forti tramandati dalle famiglie. Il senso della solidarietà deve essere una prerogativa con l’aiuto nei confronti di chi è rimasto indietro e di chi è più debole. La ludopatia è la negazione di quelli che sono i valori fondanti di un’educazione finanziaria nonché dell’altruismo e del concetto di cultura”.

Lo ha affermato il prefetto di Benevento Antonio Cappetta durante il convegno, dal titolo “Economiascuola – Fate il nostro gioco”, tenuto a Telese Terme e che ha coinvolto gli studenti di varie scuole della provincia sannita.

 

Il questore di Benevento, Giuseppe Bellassai, ha confermato l’impegno della Polizia di Stato nella campagna di sensibilizzazione: “Le agenzie di scommesse sono in crescita, questo è un dato inequivocabile. Cosa può fare il questore davanti a un dato del genere? Può solo fare in modo che vengano rispettate le leggi che disciplinano questo particolare e intricato settore, ma sul piano pratico non molto di più. Possiamo fare tanto attraverso i messaggi che lanciamo, ma ci rendiamo anche conto che mentre indirizziamo i giovani verso i valori della famiglia, del rispetto e del lavoro, fuori c’è un mondo che sembra spesso andare controcorrente. Lo penso ad esempio quando vedo le tante pubblicità che invitano a scommettere. Bisogna invece contrastare la ludopatia con tutte le nostre forze”.

 

Ad intervenire anche il Comandante provinciale della guardia di finanza, Mario Intelisano: “La crescita nel numero di centri di scommesse può essere vista come qualcosa di positivo se si pensa ai posti di lavoro generati e questo grazie all’aumento di un fatturato che è passato dai 15 miliardi del 1999 ai 100 miliardi del 2015. Un aumento che ha prodotto anche vantaggi sul piano del gettito fiscale. Il problema sorge quando il fenomeno diventa patologico”.

 

 

Più o meno dello stesso avviso il Comandante provinciale dei carabinieri, Puel: “Tutti gli Stati tollerano un certo numero di vizi, in Italia possiamo dire che questi sono alcol, tabacco e gioco d’azzardo. Le ragioni per cui uno Stato tollera un vizio non vanno ricercate solo nella sfera economica. Il vizio è insopprimibile come peccato originale, e nella maggior parte dei casi i vizi non sono patologie, si pensi al bicchiere di vino che beviamo quotidianamente. Lo Stato, dichiarando lecito un vizio, scongiura che si creino fenomeni criminali e nel frattempo vede arricchire le proprie casse attraverso un sistema di tassazione definito. Quello che bisogna fare è evitare che il vizio diventi un disagio sociale. Serve l’aiuto di tutti”.

 

PressGiochi