Lo “stop”, almeno dal punto di vista della pubblicità e delle sponsorizzazioni, è arrivato anche da Roma. Ma a Modena la battaglia è aperta da tempo, e nei prossimi mesi
Lo “stop”, almeno dal punto di vista della pubblicità e delle sponsorizzazioni, è arrivato anche da Roma. Ma a Modena la battaglia è aperta da tempo, e nei prossimi mesi i nodi verranno al pettine, anche se è prevedibile una battaglia legale da parte dei gestori.
Il tema è quello del gioco d’azzardo, che se da una parte ha visto il governo vietare qualsiasi tipo di pubblicità (a parte i contratti già in essere) con il “Decreto Dignità” appena pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, sotto la Ghirlandina vivrà un momento caldo tra la fine dell’anno e l’inizio del 2019, quando le 29 sale da gioco che operano entro 500 metri dai “luoghi sensibili” dovranno chiudere o trasferirsi.
A fare il punto è l’assessore alla Legalità Andrea Bosi: «Le lettere sono state inviate a tutte le case da gioco presenti sul territorio cittadino – spiega – mentre stanno per partire anche quelle indirizzate a tutti gli esercizi pubblici non esclusivi per il gioco (come bar e tabaccherie) che ospitano le “macchinette”».
In questo caso parliamo di un numero molto più alto di esercizi – circa 250 – ma con una prospettiva diversa: «A differenza delle sale da gioco – riprende Bosi – in questo caso le attività non dovranno chiudere o trasferirsi entro sei mesi, ma semplicemente, come prevede il testo regionale, non avranno più modo di rinnovare le concessioni per le “macchinette” presenti nei loro esercizi». In questo caso, dunque, le lettere stanno per partire – sperando che gli esercenti non approfittino di questa fase per rinnovare le concessioni in anticipo… – mentre tornando alle sale da gioco, per ora quasi nessuna delle 29 che hanno ricevuto la comunicazione ha replicato al Comune, a parte qualche richiesta di approfondimento e confronto rispetto alle distanze e ai luoghi sensibili.
«Procediamo dunque spediti verso la piena applicazione della legge regionale – incalza Bosi -che ha lo scopo di “posizionare” queste case da gioco al di fuori delle zone più urbanizzate e popolate». Per quanto riguarda le novità introdotte dal governo, l’assessore alla Legalità vede aspetti positivi e altri negativi: «Si tratta di un passo in avanti, anche se limitato nell’efficacia, in quanto si è scelto di non attuare un effettivo contrasto alle azzardopatie, ma solo di limitare la pubblicità dei giochi. Il vero contrasto – conclude Bosi – potrà essere effettuato solo quando lo Stato smetterà di sostenere parte del suo bilancio proprio sulle entrate correlate al gioco d’azzardo».
PressGiochi