24 Dicembre 2024 - 17:54

Dl Dignità. Bellucci (FdI): “Occasione persa per intervenire seriamente sul GAP”

“Una drammatica occasione persa, perché la sua sensibilità, quella di proporre all’interno di questo decreto una attenzione al gioco d’azzardo ci ha fatto pensare, forse illudere, che questa attenzione fosse

03 Agosto 2018

“Una drammatica occasione persa, perché la sua sensibilità, quella di proporre all’interno di questo decreto una attenzione al gioco d’azzardo ci ha fatto pensare, forse illudere, che questa attenzione fosse autentica”.

Lo ha dichiarato l’on. Maria Teresa Bellucci di FdI durante il voto in aula alla Camera del dl Dignità.

“Lei stesso nella sua pagina Facebook scrive che ci sono 1 milione di persone che hanno un problema di gioco d’azzardo. Sappiamo bene quanto il numero di slot machine in Italia sia il più alto d’Europa. Sappiamo quanto l’erario incassa dal gioco d’azzardo, come nessuno in Europa, neanche come la Francia, il Regno Unito, la Spagna. Sappiamo come l’Organizzazione mondiale della sanità le dà un monito. E per questo lei, in campagna elettorale, in mille momenti, ci aveva detto e immaginato che ci fosse una serie di misure da dover introdurre.

Quella – continua Bellucci – che è arrivato in Commissione, purtroppo, Ministro Di Maio, è stata un’unica misura, quella del divieto. Lei così facendo ha negato se stesso e ha dimostrato che ha azzardato, ha azzardato le sue dichiarazioni in campagna elettorale. Ma in temi come questi, Ministro Di Maio, in temi che riguardano la fragilità delle persone, non si può azzardare, non si può azzardare in nome di un decreto che diventa il decreto dell’apparenza. Non si può azzardare, perché lei così ha annullato la sostanza della bellezza di un decreto, che avrebbe potuto portare delle risposte.

Su questo articolo, l’articolo 9, lei aveva un’opposizione che era unita, nel poter combattere il gioco d’azzardo patologico. Noi saremmo stati al suo fianco, se lei avesse osato di più, se lei avesse introdotto quelle misure che aveva promesso e che sono manchevoli. Ci abbiamo provato, pensando che magari il suo fosse un errore di fretta, troppa fretta, per apparire prima dell’estate. Abbiamo lavorato, abbiamo proposto emendamenti, ma quello che ci hanno detto i suoi sottosegretari era che nel contenuto i nostri emendamenti erano giusti, ma che sarebbero stati fatti poi. Poi? Ma, se di urgenza si tratta, Ministro Di Maio, se non ora quando?”.

 

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