In trentino proseguono le polemiche riguardo l’emendamento che ha prorogato di due anni l’entrata in vigore delle distanze. In merito è intervenuto l’assessore provinciale alla Sanità Luca Zeni. “L’emendamento approvato
In trentino proseguono le polemiche riguardo l’emendamento che ha prorogato di due anni l’entrata in vigore delle distanze. In merito è intervenuto l’assessore provinciale alla Sanità Luca Zeni.
“L’emendamento approvato dal consiglio provinciale- ha commentato al Dolomiti- prevede una proroga di due anni per le sale dedicate che la legge provinciale del 2015 stabilisce dovrebbero chiudere (parliamo di 4-5 casi in Trentino): la ratio, più che evidente, è quella d’evitare pericolosi contenziosi, attendendo di capire come si orienterà la giurisprudenza rispetto a questa particolare disposizione.
Nulla quindi ha a che vedere con l’impostazione che questa Provincia ha adottato nel corso degli ultimi anni rispetto alla lotta alla ludopatia. È un emendamento proposto da un consigliere di opposizione, che prevedeva di togliere l’obbligo di distanza dai luoghi sensibili per tutti.
“Interpellato- ha concluso Zeni- ho manifestato la totale contrarietà per quanto riguarda i piccoli esercizi: sia perché uno dei problemi maggiori è la microdiffusione di slot e macchine affini, sia perché essendo attività non esclusiva, non sembrano esserci grossi problemi di tenuta giuridica della norma.
Ho comunque fatto presente che la competenza in materia di distanze non è della sanità ma del commercio, e quindi non ho seguito la discussione che ha portato ad emendare in maniera più restrittiva l’articolo. Quindi, al di là della ricerca di polemiche, l’impegno della Provincia non è cambiato di nulla e proseguirà secondo le linee indicate nella programmazione provinciale”.
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