Negli scorsi giorni, l’Alto Varesotto ha visto l’approvazione all’unanimità del nuovo regolamento del Piano di Zona, in cui sono inseriti ben 24 comuni del territorio, che prevede una restrizione gli orari di
Negli scorsi giorni, l’Alto Varesotto ha visto l’approvazione all’unanimità del nuovo regolamento del Piano di Zona, in cui sono inseriti ben 24 comuni del territorio, che prevede una restrizione gli orari di apertura di questi locali (sale slot, esercizi di vendita di gratta e vinci, etc, ndr) dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12 alle 14, nella pausa pranzo, e dalle 19 alle 21, orario cena, ha generato malcontento tra gli operatori di settore e le associazioni di categoria.
Numerose le lettere arrivate a tutti i consiglieri comunali, in cui si chiede non solo un’audizione, ma anche di sospendere l’approvazione del regolamento fino all’incontro tra le parti. Se nella giornata di sabato era stata l’assessore ai Servizi Sociali, Caterina Franzetti, che da anni si occupa di stilare il regolamento insieme al sindaco di Lavena Ponte Tresa, Massimo Mastromarino, e al sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, nonché presidente del Piano di Zona, ad affermare che “non si torna indietro”, ieri ad intervenire sono stati gli attivisti grillini, insieme al consigliere regionale Roberto Cenci, al deputato Niccolò Invidia e al senatore Gianluigi Paragone, che hanno affermato con vigore: “Nessuno faccia passi indietro”.
“Il gioco è un problema oggettivo. Capisco la discrasia evidenziata dei gestori, – ha affermato Fabio Passera, presidente del Piano di Zona – dell’impegno dei comuni contro lo stato. Come sindaci, però, la legge ci permette di intervenire in diversi settori specifici: noi dobbiamo alzare il campanello d’allarme perchè con questo regolamento siamo convinti che non sconfiggeremo interamente il gioco d’azzardo patologico. La persona che soffre di alcolismo viene notata in strada per l’aspetto esteriore, visto che barcolla e straparla. Quando, invece, vediamo una persona affetta dal gioco d’azzardo, la problematica non si vede, non vi sono segni esteriori. Con questo regolamento vogliamo fare capire alla nostra gente, che il nostro compito da sindaci è anche quello di tutelare la salute pubblica, è un tema che nuoce gravemente alla salute. Il nostro riferimento va al gioco patologico, non al gioco occasionale. Da qualche parte era necessario partire, ma siamo consapevoli se qualcosa non dovesse andare bene saremo pronti al confronto. In questo momento, però, andiamo avanti.”
“Da certe prese di posizione- afferma – sembra ci sia un nostro furore contro operatori del settore. Non è così, non è vero che qualcuno ce l’ha contro altri.
È inutile oggi incontrare gli operatori del settore. Siamo in attesa che il regolamento sia approvato da tutti i comuni e che i sindaci, in seguito, firmino l’ordinanza. Vedremo dopo cosa fare, l’importante era un segno concreto. Se dovremo sistemare le fasce orarie o intervenire su altri temi lo capiremo. L’mportante è capire che non è una guerra santa contro le slot machine, ma una legittima presa di posizione per tutelare la salute dei nostri cittadini. Non è conflittuale il discorso, non c’è il bene e male, i brutti e cattivi. Ognuno fa il proprio lavoro. Dobbiamo tutti insieme impegnarci per darci una regolata, perchè così stiamo deragliando. I costi sociali dei comuni sono di tutti i cittadini e se non ci ponessimo questo problema significherebbe che svolgeremmo male il nostro mandato”.
PressGiochi
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