Il Comune di Samolaco è il primo sul territorio valchiavennasco ad adottar il provvedimenti per contrastare il gioco d’azzardo patologico. Arriverà venerdì prossimo in consiglio comunale il nuovo regolamento che,
Il Comune di Samolaco è il primo sul territorio valchiavennasco ad adottar il provvedimenti per contrastare il gioco d’azzardo patologico. Arriverà venerdì prossimo in consiglio comunale il nuovo regolamento che, sulla scorta di quanto approvato a Sondrio lo scorso mese di aprile, dà alla giunta municipale la possibilità, attraverso ordinanze, di limitare l’apertura degli esercizi dove si può giocare.
Il regolamento è il risultato finale di un lungo lavoro facente capo al progetto “Insieme contro l’azzardo”, finanziato da Regione Lombardia e coordinato dalla Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione, capofila Comune di Chiavenna, cui hanno partecipato 13 comuni, la Provincia di Sondrio, 4 Comunità Montane che gestiscono gli Uffici di Piano, ATS della Montagna, ASST Valtellina e Alto Lario, privato sociale e associazioni. Per contrastare il fenomeno i regolamento prevede che con una apposita ordinanza sindacale si possano definire le fasce orarie di fruizione con possibile riduzione fino a sei ore complessive al giorno.
Il regolamento prevede inoltre azioni di prevenzione, di sensibilizzazione e di contrasto al gioco d’azzardo in collaborazione con le agenzie educative. «Si tratta dell’atto formale arrivato al termine di un percorso che abbiamo condiviso – spiega il sindaco Michele Rossi – e credo che anche gli altri Comuni presto ne adotteranno uno simile. Speriamo che non ci siano cambiamenti di giurisprudenza per quanto riguarda la possibilità di inserire limitazioni ed è un aspetto sul quale qualche timore ce l’ho».
In Valchiavenna c’è un precedente. L’amministrazione comunale dell’allora sindaco Maurizio De Pedrini aveva provato a mettere delle limitazioni agli orari di apertura. Ne era nata una controversia legale che, allora, aveva visto il Comune soccombere. Ora l’aria sembra essere decisamente cambiata. Forse lo dimostrano anche gli ultimi dati che parlano di una riduzione, sebbene non drastica, del numero di slot operative sul territorio nazionale e di giocate, dopo anni di continua crescita.
Per il momento i riflessi in una delle province messe peggio del territorio nazionale come quella di Sondrio non si sono ancora visti: «Non mi pare che ci siano stati particolari modifiche in valle, almeno per il momento – commenta il coordinatore del progetto Marco Duca – . Aspettiamo di vedere cosa succederà con l’adozione dei regolamenti municipali».
PressGiochi
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