18 Gennaio 2025 - 19:36

Curcio (Sapar): “Sapar favorevole al divieto di pubblicità e riduzione di tutta l’offerta di gioco”

“Leggendo le comunicazioni del Ministro Di Maio in risposta alla lettera aperta scritta dalla società LeoVegas Gaming Ltd., a nome di  Niklas Lindahl, Managing Director Italy, alla quale poi ha

02 Luglio 2018

“Leggendo le comunicazioni del Ministro Di Maio in risposta alla lettera aperta scritta dalla società LeoVegas Gaming Ltd., a nome di  Niklas Lindahl, Managing Director Italy, alla quale poi ha replicato il vicepremier Di Maio, mi preme sottolineare alcuni punti e spunti che entrambi gli interlocutori concordano e divergono, avendo come bersaglio le sole slot machine fisiche.

 

Premessa iniziale: il settore delle AWP o le New Slot dei bar non ha mai fatto pubblicità e l’associazione Sapar, fin dal lontano 2015 quando il precedente governo ha varato i precedenti divieti, era favorevole a limitarne l’uso e l’abuso”.

Così Raffaele Curcio, presidente dell’Associazione Nazionale Sapar, commentando il botta e risposta fra una società di gioco online e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi Di Maio in merito al Titolo III del Decreto Dignità che vuole vietare qualsiasi forma di pubblicità relativa a giochi e scommesse con vincite di denaro.

“Tornando a quanto esprimono sia il Ministro Di Maio che il rappresentante della nota piattaforma di gioco on line, che sembrano condividere la questione “dell’eliminazione delle slot machine fisiche” – prosegue Curcio – visto che secondo Niklas Lindahl “rappresenta un vero problema nello sviluppo della ludopatia, diversamente dai giochi a distanza che non presentano gli stessi pericoli”, vorrei ribadire che il concetto è assolutamente pretestuoso e non veritiero, in quanto le ultime ricerche del CNR di PISA e dell’IPSADR2017-2018, sottolineano come il maggior pericolo per i giovani sia rappresentato dai giochi on line tramite smartphone, così come il fatto che se si gioca isolati e senza contatto con la realtà, allora sarà assai più probabile cadere nella patologia e nella compulsività.

 

Anche la Caritas di Roma, con lo Studio promosso dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù ha svelato che i ragazzi, essendo abili a maneggiare smartphone e cellulari, scommettono per lo più online scaricando app dedicate o collegandosi ai numerosi siti presenti in rete”.

Prosegue quindi il presidente Sapar:” Niklas Lindahl afferma: “l’on line non raccoglie nemmeno lontanamente le spese fatte dai consumatori sulle slot machine fisiche”, contraddicendo quanto affermato in precedenza: “Lo Stato italiano ricava oltre 10 miliardi di euro l’anno sotto forma di gettito fiscale”; appunto il gettito fiscale del gioco on line è un ventesimo di quello delle AWP o slot dei bar ovvero 4,7 miliardi avendo la tassazione sull’introdotto, ovvero il 47% del gettito fiscale con il 24% dei volumi della raccolta.

Così come i dati di chi opera nel settore sono esagerati e poco credibili se rapportati al solo gioco on line, certamente il gioco fisico impiega decine di migliaia di persone fra gestori, maestranze ed esercenti dei locali pubblici; una piattaforma on line per la gestione occupa pochissimo personale, mentre beneficerà di altissimi ricavi viste le sponsorizzazioni fra media, TV e giornali, molto favorevoli all’on line e sempre pronti ad additare come il male assoluto le slot dei bar. Le dichiarazioni dall’amministratore Lindahl sull’eliminazione delle slot nascondono un unico vero messaggio : togliere concorrenza ai siti on line ed alle sale”.
Conclude quindi Raffaele Curcio commentando le dichiarazioni del Ministro pentastellato: “Di Maio sostiene che “Il fenomeno principale che voglio debellare con questa norma è l’azzardopatia. Se è vero che le entrate fiscali derivanti dal gioco valgono svariati miliardi, è anche vero che i costi sociali dell’azzardopatia in Italia sono quasi altrettanti.” Non so quali studi il Ministro abbia letto visto che secondo una ricerca, svolta da Ce.R.Co. (Centro Studi Ricerche Consumi e Dipendenze), in collaborazione con FeDerSerD (Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze) si afferma: sono “sopravvalutati i costi sociali del gioco d’azzardo problematico, per maggiori certezze servono comunque investimenti consistenti nella raccolta di dati ad hoc”.

Nella presentazione della ricerca il direttore del Dipartimento di sociologia e ricerca sociale dell’università di Milano Bicocca Giampaolo Nuvolati, ha dichiarato che “sono numerose le controversie riguardo ricerche patologie sul gioco. La domanda che ci si pone è:  che cosa costituisce il costo sociale? Esistono alcune ricerche che però si basano spesso su dati di altri Paesi che vengono poi adattati secondo parametri più o meno discutibili alla realtà italiana”.
Se il governo pensa che relegare e ghettizzare il gioco fisico in spazi e luoghi lontani e periferici possa essere la soluzione corretta per risolvere il problema delle patologie legate al gioco, sicuramente è sulla strada sbagliata; per questo è necessario che la nuova classe dirigente si impegni sin da subito ad aprire un tavolo di confronto con gli operatori del settore degli apparecchi da intrattenimento e la Sapar, affinché si trovi nel breve un’intesa che sia equilibrata, che possa tutelare i giocatori e le aziende coinvolte con i loro investimenti e i loro dipendenti”.

“I gestori hanno una propria dignità che va salvaguardata – ricorda Curcio -, per questo il governo ha il dovere morale di tutelare le imprese e le iniziative economiche, a prescindere dal settore in cui operano.

Spero vivamente che nel breve possa aprirsi un dialogo concreto e costruttivo con la nuova classe politica”.

 

 

PressGiochi