23 Novembre 2024 - 18:39

Netto si della Svizzera alla nuova legge sui giochi d’azzardo

Approvata la nuova legge che consentirà alla Confederazione di oscurare i siti web esteri di giochi d’azzardo. La legge sui giochi in denaro proposta dal Governo svizzero è stata approvata in

11 Giugno 2018

Approvata la nuova legge che consentirà alla Confederazione di oscurare i siti web esteri di giochi d’azzardo. La legge sui giochi in denaro proposta dal Governo svizzero è stata approvata in votazione federale dal 72,9% degli svizzeri durante il referendum che si è tenuto ieri e al quale i tre quarti degli elettori si sono espressi bocciando la proposta sulla Moneta intera.

La maggioranza dei votanti, invece, sembra aver dato ragione a governo e parlamento elvetici sul tema del gioco. I più entusiasti nei confronti del testo sono stati i latini, ma in tutti i Cantoni la quota di favorevoli ha sfondato il 60%. Il record è stato registrato fra i vodesi (88,3%), davanti a neocastellani (85,3%) e ginevrini (83,9%).

Plebiscito anche in Ticino, con i consensi di un soffio oltre l’82%, mentre nei Grigioni i fautori del “sì” hanno vinto senza problemi ma con meno margine (70,8%).

 

La nuova legge permetterà ai casinò svizzeri di offrire i loro giochi anche su internet e alle autorità elvetiche di fare bloccare l’accesso a tutte le piattaforme online di giochi in denaro senza una concessione della Confederazione. Approvata a larghissima maggioranza in parlamento, la LGD è stata combattuta con un referendum dalle sezioni giovanili di tutti i partiti rappresentati alle Camere federali, ad eccezione di quella del Partito popolare democratico (PPD, centro destra).

Le forze politiche giovanili, da destra a sinistra, erano unite in una lotta contro quella che definiscono “la censura di internet”. Per la loro generazione, la libertà di accesso e d’informazione sul web è un valore sacro. Nella campagna per il voto sono riusciti ad ottenere il sostegno del Partito liberale radicale (PLR, destra liberale) e del Partito borghese democratico (PBD, centro), i cui rappresentanti in parlamento avevano invece approvato la legge.

Secondo il governo e la maggioranza del parlamento, il blocco – praticato anche in altri Paesi, tra cui l’Italia e la Francia – è invece giustificato: esso risponde all’esigenza di un mercato dei giochi in denaro disciplinato e controllato dallo Stato, con la distribuzione dei proventi alle Assicurazioni vecchiaia e superstiti e invalidità e ad enti di utilità pubblica culturali, sociali e sportivi, conformemente al mandato costituzionale.

 

Il Consiglio di Stato ticinese ha salutato con favore la decisione della popolazione svizzera. “Questa decisione – si legge in una nota del Governo ticinese – assicura anche per il futuro importanti entrate finanziarie al Canton Ticino, che continuerà a incassare circa 20 milioni di franchi all’anno destinati a sostenere centinaia di attività e progetti in ambito culturale, sociale e sportivo”.

Il Consiglio di Stato ticinese esprime quindi la propria soddisfazione per l’esito della votazione federale “che ha confermato la validità di uno strumento legislativo che permette ai giochi in denaro di produrre importanti ritorni finanziari a favore della collettività. La nuova legge, accettata oggi dalla popolazione svizzera, impone infatti a chi organizza giochi in denaro nella Confederazione – compresi gli operatori stranieri attivi su internet – di rispettare il diritto svizzero e di contribuire al bene comune. Non va inoltre dimenticato che le nuove norme rafforzano gli strumenti di prevenzione e lotta al gioco patologico. Va ricordato che il gioco d’azzardo gestito nell’interesse pubblico garantisce ogni anno, a livello nazionale, entrate importanti a favore delle assicurazioni sociali e di cultura, sport e attività sociali. Nel 2016, ad esempio, i riversamenti totali da parte di case da gioco, scommesse sportive e lotterie si sono attestati a 276 milioni di franchi a favore di AVS e AI e a ben 630 milioni di franchi a favore di organizzazioni di pubblica utilità”.

 

Ora, la Federazione svizzera dei casinò chiede sgravi fiscali per poter mettere a disposizione da subito un’offerta allettante.

“Sono molto positivamente sorpreso” dall’ampiezza del risultato, ha detto il presidente dell’associazione e consigliere agli Stati Beat Vonlanthen (PPD/FR). Non si tratta di una legge per i casinò, bensì di un testo che garantisce più denaro alla collettività e una maggiore protezione dei giocatori, ha precisato.

I casinò, che ora potranno proporre giochi anche online, hanno bisogno di denaro come impulso iniziale, ha detto Vonlanthen, rivendicando una riduzione delle imposte del 50% per quattro anni.

Il settore si augura inoltre un’entrata in vigore rapida della nuova legislazione in materia. Secondo le stime del parlamentare, una volta che ciò sarà accaduto, nel giro di pochi mesi si sarà pronti a offrire le novità che oggi si apprestano a ricevere il definitivo via libera.

 

Deluso il comitato referendario – Serpeggia delusione tra le fila del comitato referendario che si opponeva alla legge sui giochi in denaro. Il blocco dei siti internet stranieri non serve a nulla, ha protestato il consigliere nazionale Philippe Nantermod (PLR/VS).

Per il parlamentare, ora si tratterà di verificare l’efficienza del testo e sarà interessante vedere se la Confederazione riuscirà a recuperare il denaro diretto verso le offerte in linea non autorizzate.

A suo dire, la polemica sull’origine del finanziamento della campagna dei contrari non cambia nulla sul problema di fondo, anche perché la metà dei fondi in mano ai favorevoli proveniva dai casinò, che per la maggior parte sono di proprietà di gruppi stranieri. In ogni caso, ha messo in evidenza Nantermod, vi era un’enorme sproporzione di mezzi e risorse fra i due campi: i fautori del “sì” avevano a disposizione 3 milioni di franchi, quelli del “no” mezzo milione.

Anche il copresidente dei Giovani Verdi svizzeri Kevin Morisod ha espresso la propria frustrazione per l’assenza di incertezza alle urne. L’opinione pubblica è stata senza dubbio influenzata dalla paura di perdere un miliardo di franchi destinato ad AVS, cultura e sport, ha messo in risalto l’ecologista.  Morisod ha anche rivendicato “garanzie in materia di prevenzione dalla dipendenza dal gioco”. Concretamente, i Giovani Verdi vogliono che Cantoni e Confederazione finanzino le campagne di protezione a questo proposito e una commissione di esperti indipendenti per assicurarne la neutralità.

 

 

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