24 Novembre 2024 - 09:02

CdS respinge il ricorso di una sala VLT contro i limiti orari di Domodossola

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ha respinto il ricorso di una sala VLT contro il Comune di Domodossola per la riforma della sentenza del Tribunale Amministrativo

05 Giugno 2018

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ha respinto il ricorso di una sala VLT contro il Comune di Domodossola per la riforma della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte (Sezione Seconda) concernente l’annullamento della deliberazione del Consiglio Comunale di Domodossola riguardante “l’Approvazione del regolamento comunale per le sale giochi e per l’installazione di apparecchi elettronici da intrattenimento e da gioco”

Come spiega il CDS: “Con delibera 29 novembre 2016 n. 84, il Comune di Domodossola ha adottato il “Regolamento per le sale giochi e per l’installazione di apparecchi elettronici da intrattenimento o da gioco” che prevede all’art. 9, rubricato “Orari di apertura sala giochi e di funzionamento degli apparecchi di cui all’art. 110, c. 6 del TULPS”, limitazioni degli orari all’apertura delle sale giochi e al funzionamento degli apparecchi da gioco.

Come spiega il Consiglio: “La società ricorrente gestendo esclusivamente slot machines, ha dovuto limitare l’orario della sua attività – che in precedenza si svolgeva dalle ore 9 alle ore 1 – dalle ore 14 alle ore 18 e dalle ore 20 alle ore 24”.

Per il Cds: “L’assunto dell’appellante secondo cui gli interessi dei commercianti e degli artigiani sarebbero contrastanti con quelli dei gestori di sale giochi è una petizione di principio non sorretta da alcuna giustificazione, e che, comunque, non trova riscontro nel contenuto degli atti impugnati; in essi il parere espresso dalle associazioni sulla bozza di regolamento non è riportato e, dunque, ben potrebbe avere contenuto coerente con le perplessità esposte dall’appellante nel ricorso.

Il Comune di Domodossola ha adottato il regolamento impugnato in attuazione di una norma regionale: l’art. 6 della l. reg. Piemonte 2 maggio 2016, n. 9 [Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del giocod’azzardo patologico] che, all’art. 6 attribuisce ai Comuni il potere di limitare gli orari di funzionamento degli apparecchi per il gioco VLT Si situa a livello legislativo, pertanto, la scelta discrezionale di tutelare la salute pubblica mediante limitazioni temporali all’utilizzo degli apparecchi da giocoVLT.  Tale scelta può essere contestata, pertanto, solo per contrasto con le norme costituzionali”.

Diverse altre considerazioni del tribunale contro il ricorso: “Alla luce dei riportati contenuti dell’intesa è

Pertanto: “Ritiene il Collegio che la limitazione oraria stabilita dal Comune di Domodossola sia proporzionata perché comporta il minor sacrificio possibile per l’interesse dei privati gestori delle sale da gioco in relazione all’interesse pubblico perseguito: resta consentita l’apertura al pubblico dell’esercizio (dalle ore 10 alle 24), che potrà, dunque, continuare a svolgere la sua funzione ricreativa (con eventuale vendita di alimenti, snack, bevande), mentre sono limitati i tempi di funzionamento degli apparecchi prevalentemente nel periodo mattutino. La ragione è comprensibile: si inducono i soggetti maggiormente a rischio ad indirizzare l’inizio della giornata verso altri interessi, lavorativi, culturali, di attività fisica, distogliendo l’attenzione dal gioco.

Si tratta, infine, di misura adeguata perché, pur comportando, certamente, una riduzione dei ricavi, e, in questo senso, un costo per i privati, può essere efficacemente sostenuta mediante una diversa organizzazione dell’attività di impresa. D’altra parte, i dati forniti nell’atto d’appello non paiono significativi, poiché la flessione delle giocate, con conseguente riduzione dei ricavi, non può essere ritenuta conseguenza diretta ed immediata della sola limitazione degli orari disposta dal Comune. Varie, infatti, sono le circostanze idonee ad influire sul numero di giocate e, tra queste – è da sperare – anche la riduzione dei giocatori patologici che misure come quelle disposte dal Comune di Domodossola intendono conseguire”.

PressGiochi

 

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