Francesco Lalla, il difensore civico che svolge anche le funzioni di Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Liguria e il responsabile dell’Ufficio Dario Arkel intervengono nel dibattito che si è sviluppato intorno
Francesco Lalla, il difensore civico che svolge anche le funzioni di Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Liguria e il responsabile dell’Ufficio Dario Arkel intervengono nel dibattito che si è sviluppato intorno ai provvedimenti regionali sul gioco d’azzardo.
Oggi il Disegno di legge 192: Proroga della legge regionale 30 aprile 2012, n. 17 “Disciplina delle sale da gioco”, è all’esame della Commissione-Sanità e Sicurezza sociale e, e sarà licenziato, verrà inserito nel calendario dei lavori del Consiglio regionale per essere approvato entro la fine del mese.
“Si tratta – spiegano – di un’ulteriore proroga rispetto allo spostamento delle slot machine e videolottery situate entro i 300 metri da cosiddetti luoghi sensibili quali scuole, chiese e palestre. Riteniamo necessario che non solo le eventuali nuove macchinette vengano poste ad una più congrua distanza dai luoghi di socializzazione, ma che ciò avvenga, senza eccezioni né riserve, anche per quelle già situate nelle vicinanze di siti sensibili frequentati da adolescenti”.
“E’ evidente che una sanatoria del passato- Secondo Lalla e Arkel- rispetto a questa problematica, manterrà una sempre costante, se non maggiore, affluenza di partecipanti a questi giochi che, a dire degli specialisti, sovente creano dipendenza e sono, pertanto, ritenuti nocivi per la salute se utilizzati in modo compulsivo».
L’ufficio del Garante ritiene, inoltre, che il gioco d’azzardo abbia gravi conseguenze soprattutto su giovani e giovanissimi: «Rileviamo come tali pratiche possano coinvolgere minori in modo diretto poiché i controlli non sono effettuati a tappeto e svolti con sistematicità. Come per qualsiasi pratica che crea dipendenza, anche quella del gioco d’azzardo, se può legalmente essere svolta, deve essere posizionata e controllata – aggiungono Lalla e Arkel – per salvaguardare gli adolescenti, per non dire i bambini. E’ doveroso, inoltre, considerare che l’uso-abuso di queste macchinette non solo può causare gravi perdite economiche, ma anche distogliere i genitori dal tempo e dall’attenzione da dedicare ai propri figli”.
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