Non basta l’impegno del Comune di Pordenone, che a dicembre ha emesso la prima ordinanza anti-ludopatie che limita gli orari di funzionamento delle slot machines. Non è sufficiente nemmeno il
Non basta l’impegno del Comune di Pordenone, che a dicembre ha emesso la prima ordinanza anti-ludopatie che limita gli orari di funzionamento delle slot machines. Non è sufficiente nemmeno il coinvolgimento dei paesi di cintura, che piano piano stanno imitando il capoluogo e firmando documenti simili a quello pordenonese.
Ora contro la patologia da gioco d’azzardo scende in campo la Prefettura. E il modello da seguire è quello di Treviso, dove proprio dalle stanze della Prefettura è nato un protocollo anti gioco d’azzardo patologico che indica la strada a tutti gli altri enti. Nelle prossime settimane infatti il prefetto Maria Rosaria Laganà convocherà un tavolo tecnico con le forze dell’ordine, gli amministratori locali e le autorità sanitarie. All’ordine del giorno ci sarà l’ordinanza pordenonese che sotto Natale ha stangato gli esercizi pubblici, limitando gli orari nei quali è possibile tenere accese le slot. L’obiettivo è quello di trasformare il provvedimento comunale in un protocollo valido erga omnes, e quindi di convincere anche i Comuni più recalcitranti ad uniformarsi alla tendenza anti-slot.
PressGiochi