25 Dicembre 2024 - 17:38

Gioco d’azzardo, alcol e energy drink: l’Università di Padova conferma che il DGA non è una dipendenza solitaria

I giocatori problematici in adolescenza sembrano essere coloro che assumono piu’ medicinali per il nervosismo e soprattutto quelli che consumano energy drink mischiato ad alcol. Questo e’ quanto emerso da

03 Aprile 2018

I giocatori problematici in adolescenza sembrano essere coloro che assumono piu’ medicinali per il nervosismo e soprattutto quelli che consumano energy drink mischiato ad alcol.

Questo e’ quanto emerso da due recenti studi pubblicati su due riviste, l’European Addiction Research e Addictive Behaviors, da Natale Canale e Alessio Vieno del dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’universita’ di Padova, in collaborazione con l’istituto di fisiologia clinica del consiglio nazionale delle ricerche, la Nottingham Trent University e la University of Luxembourg.

Sono stati recentemente pubblicati due studi sull’argomento, in cui gli autori hanno analizzato separatamente i dati di ben 20.791 studenti 15enni italiani (dati raccolti all’interno del sistema di sorveglianza nazionale Health Behaviour in School-aged Children) e 13.725 studenti di 15-19 anni (ESPAD®Italia).

Per quanto riguarda lo studio sui preadolescenti sono risultati giocatori a rischio o problematici (cioe’ che hanno gia’ almeno due sintomi del disturbo da gioco d’azzardo come per esempio aver rubato soldi per scommettere) il 6% del campione, mentre la percentuale sale al 19% per i ragazzi tra i 15 e i 19 anni che hanno dichiarato di aver giocato d’azzardo nell’ultimo anno. Gli studi hanno permesso di stimare che la probabilita’ di essere un giocatore d’azzardo a rischio e problematico e’ tre volte maggiore in chi ha dichiarato di aver assunto almeno un farmaco per il nervosismo nell’ultimo mese (circa il 6% dei 15enni oggetto d’indagine) e in chi ha consumato piu’ di 6 cocktail contenenti alcol e energy drinks nell’ultimo mese.

 

Piu’ nello specifico, tra gli studenti classificati come a rischio e problematici per le loro condotte di gioco, quasi 1 su 2 e’ un consumatore moderato di alcol mischiato con energy drink (piu’ di 6 cocktail al mese) mentre 1 su 4 e’ un consumatore moderato di solo alcol. In definitiva, i due studi confermano che l’assunzione di comportamenti problematici in relazione al gambling (gioco d’azzardo) e’ fortemente associata con altri comportamenti potenzialmente additivi (medicinali, alcol, bevande energetiche, ecc.), delineando un possibile orientamento che tende a sottostimare i rischi di salute che ne possono derivare e con un’elevata propensione a sperimentare sensazioni ed esperienze rischiose ed eccitanti.

Poiche’ gli stimoli al gioco sono presenti in maniera pervasiva nella vita quotidiana delle persone (per esempio pubblicita’, slot machine nei bar), fin dalla prima adolescenza, i risultati di questi due studi suggeriscono la necessita’, da un lato, di porre maggiore attenzione al riconoscimento dei primi segnali di gioco potenzialmente problematico e, dall’altro, di educare i ragazzi in modo tempestivo ed efficace sui rischi per la salute legati all’assunzione di sostanze (alcol, energy drinks e farmaci) e alla tendenza di scommettere denaro in giochi d’azzardo.

 

PressGiochi