24 Novembre 2024 - 12:18

Garrisi (Stanley): “Entriamo nel sistema concessorio perché rappresenta un grande successo”

“Siamo qui oggi perché abbiamo bisogno del vostro aiuto e per parlarvi dell’importante accordo concluso con l’amministrazione delle dogane e dei monopoli. Si è sempre pensato che la Stanley fosse

15 Marzo 2018

“Siamo qui oggi perché abbiamo bisogno del vostro aiuto e per parlarvi dell’importante accordo concluso con l’amministrazione delle dogane e dei monopoli. Si è sempre pensato che la Stanley fosse contro il sistema concessorio. Noi non siamo contro il sistema concessorio perché il sistema concessorio è stato un grande successo, perché ha garantito introiti per 14 mld di euro l’anno e non può che essere definito un successo”.

Giovanni Garrisi Group Chief Executive di Stanley ha annunciato così l’accordo raggiunto con i Monopoli di Stato e con il quale il gruppo ha assunto l’impegno ad entrare nel sistema concessorio italiano.

“La Stanley – ha spiegato Garrisi – è stata impedita ad entrare nel sistema ma la nostra fiducia nella giustizia ci ha ricompensato perché ha riconosciuto le nostre ragioni.

Aspiriamo ad entrare nel sistema concessorio e abbiamo la responsabilità di preservare questo sistema. Noi siamo portatori di questa impostazione.

In questo momento lo Stato italiano sta riconsiderando il settore del gioco soprattutto in relazione agli apparecchi da gioco. La Stabilità prevede una gara per settembre e spero in questo. Oggi non ci sono più motivi perché la Stanley rimanga fuori dal sistema concessorio. Dopodiché saremo disponibili a collegarci al totalizzatore e a pagare il dovuto purché non sia una sanzione.

Se il regolatore non sarà in grado di fare la gara per le scommesse, dovremo cercare di trovare una soluzione con equilibrio e saggezza. Appena si chiarirà il futuro della gara apriremo una sede italiana. Sul pagamento dell’imposta unica al momento non ci sono trattative in corso con l’Agenzia delle entrate. Di certo non accetteremo mai alcun condono, non abbiamo nulla da condonare.

 

Ad intervenire al convegno anche Tom Green, Group Finance Director: “Oggi celebriamo il 60imo anno dalla fondazione del gruppo e festeggiamo annunciando l’importante accord raggiunto con il governo italiano. L’Italia rappresenta un mercato importante per la compagnia, ma ricordiamo che operiamo in otto mercato in Europa”.

 

“Sull’imposta unica – ha affermato l’avv. Daniela Agnello che da anni difende il Gruppo – abbiamo sempre detto che la norma era costituzionalmente illegittima. Dopo la sentenza della Consulta ha dato il proprio parere diciamo anche che la norma che discrimina il CTD è in contrasto con il diritto comunitario ed anche su questo fronte andremo in Corte di giustizia europea.

Sono già partiti i primi provvedimenti per annullare gli accertamenti  indirizzati alle ricevitorie per il pagamento dell’imposta. Ne dovrebbero essere riconsiderate circa 750”.

 

Altre questioni in sospeso da parte di Stanley, i ricorsi relativi alla concessione del Lotto e dei Gratta e vinci.

“Sul ricorso per la gara del Lotto – ha spiegato l’avv Fabio Ferraro dello Studio De Berti Jacchia – attendiamo il giudizio della Corte di Giustizia per sapere se è legittimo o meno. Per il gratta e vinci abbiamo impugnato l’affidamento a Lotterie Italia e la causa pende dinanzi al giudice amministrativo. C’è stata un rinnovo anche in questo caso a Lottomatica, ma la situazione è stata più grave perché non c’è stato alcun tipo di gara. Siamo positivi sul successo dei ricorsi”.

 

 

“Non è colpa dei concessionari se il risultato della normativa ha portato a questa situazione storica – ha risposto Garrisi a Maurizio Ughi (ex Snai, oggi Obiettivo 2016). Colpa dello stato. Oggi i concessionari devono favorire il nostro ingresso ed esserci alleati”.

“Ne prendiamo atto, diverso esservi alleati – risponde Ughi – . Ma dovete prendere atto che lo stato italiano ha abdicato sulla distribuzione territoriale che non fa quindi più parte della competenza concessorio, delegando il tutto agli enti locali. Lo Stato centrale che ha rilasciato la concessione e ha fatto pagare la proroga non potrà garantire e tutelare le sale che in Emilia ad esempio dovranno chiudere a giugno. Questo ci fa capire che a settembre non avremo alcuna gara.

Lo Stato è stato infedele nei confronti dei concessionari, oggi la barca è alla deriva, non c’è nessuno ala guida del timone, manca un interlocutore. L’attuale sistema dei giochi è governato dai giudici”.

 

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