18 Novembre 2024 - 00:42

Sanremo: il Consiglio discute l’introduzione di limiti orari al gioco, ma prende tempo

La voce delle categorie dei tabaccai e dei gestori sono state ascoltate, questa mattina, nella prima commissione consiliare convocata per discutere sulla mozione del Movimento 5 Stelle che vuole ridurre

26 Febbraio 2018

La voce delle categorie dei tabaccai e dei gestori sono state ascoltate, questa mattina, nella prima commissione consiliare convocata per discutere sulla mozione del Movimento 5 Stelle che vuole ridurre l’orario in cui gli esercenti possono tenere accese le slot machine.

In sintesi la mozione del M5S propone la riduzione dell’orario per l’esercizio del gioco d’azzardo lecito dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23 di tutti i giorni festivi compresi. Oggi, invece, il regolamento comunale prevede la disciplina del gioco d’azzardo in continuità dalle 9 alle 20.

Il documento è stato esposto dal Consigliere Paola Arrigoni (M5S) che ha sottolineato l’importanza della riduzione di tre ore del gioco d’azzardo alle cosiddette ‘macchinette’ specie per proteggere le categorie deboli della società.

Tre ore di sospensione, dalle 12 alle 18, che preoccupano moltissimo Fit (Federazione tabaccai italiani), Assotrattenimento (Confindustria) e Fipe (Confcommercio), che hanno sollevato dubbi sull’efficacia di una misura del genere per contrastare la ludopatia.

Sarebbero 36 milioni gli introiti generati dal settore, secondo la consigliera Paola Arrigoni. Proposta bocciata come strumentale e populista da Simone Baggioli (Forza Italia), che ci vede dietro una finalità elettorale in prospettiva elezioni. Accusa rimandata al mittente dalla consigliera pentastellata che ricorda il giorno di deposito, risalente al 2016.

Le categorie hanno ragionevolmente osservato che tabaccai e le altre attività commerciali sono tenute a controllare chi gioca, rischiano multe fino a 11 mila euro e il ritiro della licenza se nei proprio locali viene trovato un minorenne attaccato alle slot. Ma è sul gioco online che puntano il dito, vero problema che non conosce limiti visto che si svolge in privato.

Fabio Ormea (Sanremo Insieme) mette sul tavolo un incentivo che l’amministrazione dovrebbe riconoscere a chi decide, spontaneamente, di provare ad andare avanti anche senza le slot. Sì perché le 150 attività sul territorio, di cui una trentina tabaccai, temono di perdere un 30% dei propri ricavi.

Una soluzione immediata però sembra doversi escludere. Il segretario comunale ha ricordato la legittimità dell’iniziativa, che rientra nei poteri regolamentativi del primo cittadino e del consiglio, ma ha aggiunto che si rende necessaria un’istruttoria più approfondita che tenga conto delle indagini dell’Asl.

I commissari, dopo aver ascoltato le posizioni di tutti, hanno aggiornato la seduta. La sintesi che potrebbe essere fatta e che quindi verrà portata in consiglio comunale dovrebbe andare nella direzione di dare un segnale, come Comune, di voler contrastare il vizio del gioco, andando a definire una fascia oraria (di qualche ora) dove le macchinette devono rimanere spente, Casinò escluso.

 

 

As.Tro era presente, nella persona del consigliere responsabile per la Regione Liguria, Raffaele Fasuolo, insieme ai rappresentanti delle altre associazioni, Fit, Fipe e Confcommercio.

La Commissione, dopo aver dato spazio ai diversi interventi, ha deciso di aggiornare la seduta, rinviando quindi la votazione sulla proposta di riduzione oraria.

“Lo slittamento del voto a data da destinarsi è un risultato davvero importante – ha commentato il consigliere di Astro, Fasuolo – anche in vista delle modifiche alla legge regionale”.

Nell’aprile scorso, il Consiglio Regionale della Liguria aveva infatti approvato la proroga di un anno all’applicazione della legge che disciplina le sale da gioco e gli esercizi pubblici che offrono gioco sul territorio, facendo slittare di un anno l’entrata in vigore di quanto previsto dalla legge regionale n. 17 del 30 aprile 2012 e, al momento, sono al vaglio alcune modifiche dello stesso provvedimento.

La Regione Liguria, ricorda ancora il consigliere di As.Tro, “sta cercando una alternativa che tuteli anche le realtà imprenditoriali del settore ed il relativo indotto occupazionale”, senza percorrere tuttavia “la strada del proibizionismo”.

 

PressGiochi

 

 

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