Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Frizzoni martedì 6 febbraio, l’assessore alla coesione sociale Maria Carolina Marchesi ha spiegato la continuazione del progetto di contrasto alla ludopatia
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Frizzoni martedì 6 febbraio, l’assessore alla coesione sociale Maria Carolina Marchesi ha spiegato la continuazione del progetto di contrasto alla ludopatia da parte del Comune di Bergamo dopo il biennio 2015/16.
“Il progetto di contrasto al gioco d’azzardo legalizzato, iniziato nel 2015, proseguirà prestando attenzione alle fasce d’età più sensibili, e per esse verranno coinvolti i centri Terza Età presenti nell’ambito territoriale di Bergamo e tre istituti superiori”. Ovvero Galli, Natta e Pesenti dove, secondo un’indagine della “Casa del Giovane” di Pavia portata avanti dall’esperto Giovanni Feder, che ha visto coinvolti 15 mila studenti bergamaschi, si sono rilevati dati preoccupanti sul gioco d’azzardo fra i giovani”.
“All’interno delle tre scuole prenderà il via il progetto ‘La Posta in Gioco’, che spingerà studenti, genitori e insegnanti a confrontarsi sui dati rilevati – prosegue l’assessore Marchesi -. Potranno riflettere sul fenomeno del gioco e su ciò che occorre fare per contrastarlo”.
Il piano 2017/18 è stato finanziato da Regione Lombardia per 2 milioni di euro, di cui 15 mila destinati all’ambito di Bergamo, e vedrà protagonisti non soltanto il Comune di Bergamo, ma anche altri enti: “Oltre alla campagna di sensibilizzazione e informazione rivolte alle fasce d’età sensibili, verranno coinvolti i centri di primo ascolto parrocchiali ed agenti sociali legati ai sindacati che seguiranno un percorso di formazione, ma anche la polizia locale dei comuni dell’ambito che si occuperanno della mappatura delle sale slot e del rispetto del regolamento comunale presente sul territorio di Bergamo – illustra Cristina Suardi, referente del progetto -. Inoltre cercheremo di promuovere il marchio ‘No Slot’ da adottare sia fra gli enti istituzionali che fra le attività che decidono di non installare apparecchiature per il gioco d’azzardo”.
PressGiochi
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