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Asteriti: “A Jesi la tutela dei diritti di tutti viene sacrificata sull’altare degli interessi economici di pochi”

L’avvocato Osvaldo Asteriti interviene riguardo le recenti notizie che hanno interessato il settore del gioco d’azzardo a Jesi. “Mentre il Comune di Jesi si apprestava ad adottare un provvedimento restrittivo

01 Febbraio 2018

L’avvocato Osvaldo Asteriti interviene riguardo le recenti notizie che hanno interessato il settore del gioco d’azzardo a Jesi.

“Mentre il Comune di Jesi si apprestava ad adottare un provvedimento restrittivo sul gioco d’azzardo, a tutela dei minori e della salute dei propri cittadini- commenta- è arrivata puntuale la reazione dei rappresentanti degli esercenti e dei gestori di apparecchi, che ha intimato l’altolà all’approvazione, ottenendo quanto richiesto, un rinvio in commissione della questione, per un “confronto”. Il rappresentante regionale di ASTRO ha espresso grande soddisfazione per il risultato ottenuto, lodando la solerzia del Comune nell’accogliere le esigenze della filiera, avvertendo che la contrazione degli orari di funzionamento delle macchinette, metterebbe a rischio 60 poti di lavoro (?), numero non si sa come determinato”.

“La vicenda- prosegue l’avvocato- oltre all’amarezza procurata nel vedere ancora una volta i diritti di tutti sottomessi agli interessi economici di pochi, si presta anche a qualche notazione di carattere generale. Ad esempio, l’individuazione nella vicenda di un corretto piano di priorità, cioè quale debba essere l’interesse prevalente da considerare nella gestione del gioco d’azzardo, una attività che comporta gravi rischi alla sfera personale, sociale, lavorativa e di salute delle persone, senza dimenticare che si tratta di un servizio pubblico. Io credo che il gioco d’azzardo non possa essere considerato alla stregua di un qualsiasi altro settore economico, ma vada gestito guardandolo attraverso la lente dei danni, gravi, che può procurare a diversi aspetti della vita delle persone. Visto che questa visione prospettica manca a livello centrale, in cui il gioco d’azzardo viene considerato un facile sistema di far cassa, sulle spalle e sulla salute dei cittadini, senza alcuna attenzione alle conseguenze che può comportare, deve essere recuperata almeno a livello di Enti locali, enti esponenziali degli interessi e dei diritti dei propri amministrati. Almeno a livello locale deve essere recuperata una attenzione alla tutela dei diritti dei cittadini, dando a questi la priorità rispetto a qualsiasi altra considerazione o sollecitazione, senza ascoltare le sirene di un settore che dissimula interessi economici e speculativi, egoistici, sotto le insegne della tutela dell’occupazione, proponendo la solita scelta drammatica, lavoro o salute”.

 

“Se l’interesse base è, e non può che essere, la tutela della salute e dei minori- continua- la scelta appare obbligata e un  provvedimento limitativo del gioco d’azzardo deve assicurare la tutela di questi interessi generali, anche in presenza di ricatti occupazionali o la minaccia di ricorsi in sede giurisdizionale. Se fosse accertato che il consumo di pasta può nuocere gravemente, tra altri aspetti, anche alla salute delle persone, al tavolo decisionale delle misure di contrasto sarebbe opportuno e corretto invitare, ad esempio, la Barilla, pur con la certezza che la stessa si limiterebbe a difendere il proprio business, cercando di boicottare o diluire ogni misura limitativa?”.

 

“La prossimità degli organi comunali con settori economici portatori di interessi privati, opposti alla tutela del bene generale (arti 41 Cost., II comma), giustificata con un buonsenso di maniera dovrebbe essere evitata- conclude Asteriti- almeno per la sua capacità di generare situazioni ambigue, mentre la tutela di interessi altri, come pretese ricadute occupazionali, ove realmente minacciati, dovrebbe essere gestita nelle sedi opportune”.

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