“Mi dispiace molto leggere le dichiarazioni dei commercianti e delle loro associazioni, che sono contrarie alle norme di prevenzione e cura del gioco d’azzardo patologico che sono state adottate dalla
“Mi dispiace molto leggere le dichiarazioni dei commercianti e delle loro associazioni, che sono contrarie alle norme di prevenzione e cura del gioco d’azzardo patologico che sono state adottate dalla Regione Veneto grazie ad un mio emendamento alla Legge finanziaria”, afferma il Consigliere regionale Stefano Valdegamberi, firmatario della proposta sulla prevenzione al gioco approvata la scorsa settimana in Regione Veneto.
“Ho sempre creduto che si possa fare impresa e business senza lucrare sulle debolezze della gente – continua – e senza avere sulla coscienza la dilapidazione del patrimonio di intere famiglie e la conseguente distruzione dei rapporti affettivi familiari. Comprendo che i commercianti sono solo l’anello debole e ultimo di una filiera che distribuisce i grandi guadagni fatti sulla pelle delle persone piu deboli e vulnerabili tra i concessionari e lo Stato. Purtroppo la Regione Veneto, per le sue competenze, non ha potuto fare più di quello che ha fatto, approvando un testo che prevede che le aziende sanitarie, in attesa dell’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, siano chiamate a sviluppare iniziative di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle persone affette da ludopatia ed a promuovere gruppi di auto-mutuo aiuto, e che vieta la pubblicità su spazi istituzionali dei giochi che prevedano vincite di denaro e dice che i titolari di sale da gioco e di esercizi commerciali in cui sono installati apparecchi per il gioco d’azzardo sono tenuti ad esporre in un luogo visibile un cartello informativo sui rischi correlati al gioco d’azzardo stesso, a dare informazioni sul test di autovalutazione e verifica del rischio di dipendenza rivolto ai giocatori ed a non pubblicizzare, sia all’interno che all’esterno dei locali, le eventuali vincite conseguite. Testo che peraltro stabilisce che a decorrere dal 1 gennaio 2016 gli esercizi commerciali con installati apparecchi da gioco avranno una maggiorazione dell’imposta IRAP dello 0,2 per cento. E’ lo Stato italiano, biscazziere, che deve agire. Ed è vergognoso che anteponga questi sporchi profitti al benessere psico-fisico, affettivo, relazionale e patrimoniale di quei cittadini che avrebbe invece il dovere di tutelare. Se si aggiunge il fatto che, come evidenziano le cronache giudiziarie, il gioco d’azzardo di Stato induce pericolose infiltrazioni della malavita organizzata – sperando che dietro il paravento delle società fiduciarie con sede nei paradisi fiscali non ci siano gli interessi di alcuni politici – mi dichiaro orgoglio di aver proposto in Consiglio regionale queste norme. Forse sono insufficienti a contenere il fenomeno, ma qualcosa è sempre meglio di niente”.
PressGiochi