24 Novembre 2024 - 04:10

Poker sportivo: assolti titolari di un circolo di Chions

Al Villa club di Villotta di Chions non si giocava d’azzardo, ma si facevano soltanto tornei di poker sportivo. È quanto emerso nel processo a carico dei tre referenti dell’associazione

24 Gennaio 2018

Al Villa club di Villotta di Chions non si giocava d’azzardo, ma si facevano soltanto tornei di poker sportivo. È quanto emerso nel processo a carico dei tre referenti dell’associazione sportiva. Il giudice Andrea Scorsolini ieri mattina ha assolto tutti e tre gli imputati perché il fatto non sussiste.

I tre, difesi dagli avvocati Luca Malacart e Massimiliano De Rosa erano accusati di esercizio di giochi d’azzardo.

«Dall’istruttoria – ha chiarito l’avvocato Malacart – non sono emerse prove dell’accusa, ovvero che al circolo, oltre ai tornei legali di poker sportivo, si giocasse asseritamente anche al cash game o ai sit & go. Lo stesso maresciallo della Finanza che ha coordinato le indagini ha ammesso in udienza che le prove non sono state reperite nemmeno a seguito delle operazioni tecniche di trascrizione degli hard disk. Erano stati posti sotto sequestro, infatti, i computer del circolo: ma non è stata trovata alcuna traccia di operazioni illecite».

Qual è la differenza fra il poker d’azzardo e un torneo di Texas hold’em regolare? Nel primo caso i giocatori fanno puntate senza limite e non sanno quanto perderanno o vinceranno al tavolo. Tale tipologia si configura come gioco d’azzardo ed è vietata dalla legge. Nei tornei di poker sportivo, invece, i giocatori pagano soltanto una quota di iscrizione alla partita (che può essere di 10 euro) e i montepremi per i vincitori sono prestabiliti, dunque si sa sempre quanto si vincerà o quanto si perderà. Le fiches puntate hanno un mero valore figurativo.

L’inchiesta sul Villa club di Villotta di Chions risale al 2013. Era stato un giocatore deluso a fare la soffiata alla Guardia di finanza. Ieri mattina la vicenda giudiziaria si è chiusa con l’assoluzione dei tre gestori del circolo. La stessa accusa ha chiesto l’assoluzione con formula dubitativa, non ritenendo che fosse emersa la prova del reato contestato.

La difesa ha espresso soddisfazione per la sentenza di assoluzione, arrivata dopo un procedimento penale scattato cinque anni fa, «soltanto perché era stato segnalato un afflusso molto consistente al circolo nelle serate di venerdì e sabato», ha concluso l’avvocato Malacart.

 

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