26 Dicembre 2024 - 01:43

Slot machine. Pasquini (Sapar Toscana): “Governo e tribunale si arrendono allo strapotere degli enti locali”

“A nulla è valsa l’unità d’Italia, politica e territoriale, tanto voluta nel 1800 quanto disattesa da questa (seconda, terza…) Repubblica. Uno stato che dovrebbe fare dell’uniformità legislativa il proprio vanto, –

23 Gennaio 2018

“A nulla è valsa l’unità d’Italia, politica e territoriale, tanto voluta nel 1800 quanto disattesa da questa (seconda, terza…) Repubblica. Uno stato che dovrebbe fare dell’uniformità legislativa il proprio vanto, – afferma Luca Pasquini della Sapar – si perde invece nel labirinto degli enti locali, sempre in prima fila e pronti alla crociata anti slot.

In questo momento è difficile fare imprenditoria nel gioco terrestre, stretti tra riduzione apparecchi, blocco dei titoli autorizzatori, disposizioni regionali e comunali al limite del paranoico-dittatoriale.

In un Paese dai tanti problemi dove lo scontento generale trasuda in ogni angolo, si assiste ad una campagna elettorale priva di contenuti, lorda di insulse promesse, ma con un filo comune che lega i vari schieramenti: la lotta al gioco d’azzardo e l’aumento della tassazione allo stesso. Come fosse l’unica panacea a questa situazione economica ed occupazionale disastrosa.

Ed in questa lotta vengono stritolati gestori ed esercenti, mentre i concessionari se la ridono perché non vengono lesi gli interessi delle altre offerte d’azzardo, in un gioco delle parti dove si privilegiano i pochi.

 

Ogni giorno i quotidiani ed i media si scatenano in una caccia alle streghe manipolando ad arte sia i dati ufficiali resi pubblici da AAMS sia quelli relativi ai cosiddetti giocatori patologici, generando una deriva dell’interesse delle masse, giocando squallidamente e metodicamente sulla pelle di chi ha sposato il progetto Statale del gioco legale.

Questa demonizzazione – continua l’operatore – fornisce armi improprie nelle mani di quei soggetti che della politica hanno una concezione poco liberale.

Qualsiasi signor NESSUNO si erge a paladino del momento colpendo insensatamente gli apparecchi dei bar e niente altro, manifestando poi orgoglio per quanto fatto.

 

 

A nulla sono valsi gli oltre tre anni di mediazione voluta dal sottosegretario Baretta, dimostratosi volutamente impotente di fronte alle volontà locali, sbandierando peraltro come un successo l’accordo firmato in conferenza stato regioni lo scorso 7 settembre.

 

A nulla è valsa la riduzione del numero di apparecchi imposta tra il 31-12-17 ed il 30-04-2018, a nulla è valsa la promessa di riduzione dei punti vendita. Il gioco legale è una riserva statale ed in quanto tale necessitava di una posizione determinata ed inamovibile da parte del MEF, soprattutto dopo aver concordato quei punti chiave con gli enti locali.

 

Invece abbiamo assistito alla solita pantomima, parole parole parole.

Il prezzo di tutto questo lo pagano le aziende di gestione, vessate ed impotenti, costrette a licenziare i propri collaboratori, costrette a cancellare una vita ed una storia di lavoro che in molti casi è frutto dei sacrifici di generazioni.

Nonostante la storia recente abbia dimostrato che la cancellazione del gioco legale terrestre apra le porte al gioco border line, ieri il tribunale amministrativo piemontese ha negato la sospensiva della legge regionale, in una sorta di resa delle armi nei confronti dello strapotere degli enti locali, mettendo definitivamente la parola fine alle centinaia di aziende operanti in quel territorio.

 

Il paese dei mille campanili è una caratteristica tutta italiana, un perpetuare il medio evo in un epoca dove il progresso e la tecnologia, in una sorta di rinascimento moderno, tendono ad uniformare e rendere omogenea ogni cosa”.

 

PressGiochi