La domanda non si comanda. E nonostante la regione Piemonte abbia dal 20 novembre bandito le slot machine dal proprio territorio, i giocatori continuano ugualmente a cercare l’azzardo, andando nella
La domanda non si comanda. E nonostante la regione Piemonte abbia dal 20 novembre bandito le slot machine dal proprio territorio, i giocatori continuano ugualmente a cercare l’azzardo, andando nella vicina Lombardia dove le slot sono ancora molte o accedendo all’offerta che trovano, inconsapevoli del fatto che sia regolare o meno.
Infatti, i molti baristi che si sono visti tagliare una importante fonte di introiti per le proprie attività, sono pronti a sfidare le norme e installare nei loro locali i totem – apparecchi irregolari – che permettono di accedere, al costo di 50 cent al minuto, a siti dove si può giocare alle slot machine online, al baccarat, al poker e al Black Jack.
A denunciare la situazione, l’associazione Astro, il cui presidente Massimiliano Pucci afferma: “Numerosi esercenti sono presi d’assalto da operatori commerciali che propongono apparecchi sostitutivi delle macchinette. Abbiamo ricevuto segnalazioni da Novara, Asti e Alessandria e le abbiamo inoltrate alle autorità competenti. E’ la zona grigia del gioco, perché secondo una circolare dell’ADM qualunque apparecchiatura messa a disposizione di un esercizio pubblicoe destinata a qualunque forma di giochi promozionali costituisce di per sé violazione del divieto, che legittima il sequestro delle apparecchiature e l’attivazione del procedimento sanzionatorio”.
A confermare la crescente diffusione dei siti proposti nei totem un informatico legato ad uno dei progetti di gioc che dopo l’entrata in vigore della norma piemontese conferma esser tornato a crescere.
“In Piemonte – commenta Raffaele Curcio di Sapar – c’è una guerra che non sta vincendo nessuno: né la Regione, Né lo Stato, né le aziende. Alla fine rischia di spuntarla il gioco illegale”.
PressGiochi