Nel mese di novembre 2017 sono state 101 le nuove attività connesse al settore delle lotterie, scommesse e case da gioco che hanno preso il via in Italia. Secondo i
Nel mese di novembre 2017 sono state 101 le nuove attività connesse al settore delle lotterie, scommesse e case da gioco che hanno preso il via in Italia. Secondo i dati del Ministero dell’Economia e Finanze, il numero di nuove aperture si riduce del -6,48% rispetto a ottobre 2017 e del si riduce del -1,94 sullo stesso periodo di riferimento del 2016.
Nei primi undici mesi dell’anno sono state avviate nel settore del gaming circa 1.185 nuove attività con partita Iva.
A livello generale,invece, sono state aperte 35.307 nuove partite Iva ed in confronto al corrispondente mese dell’anno 2016 si registra un aumento dello 0,8%.
La distribuzione per natura giuridica mostra che il 64,1% delle nuove aperture di partita Iva è stato operato da persone fisiche, il 29,7% da società di capitali, il 5,3% da società di persone; la quota dei “non residenti” ed “altre forme giuridiche” rappresenta complessivamente lo 0,9% del totale delle nuove aperture. Rispetto al mese di novembre 2016, l’incremento dovuto alle società di capitali (+8,3%) ha controbilanciato i cali di avviamenti delle persone fisiche (-1,5%) e delle società di persone (-5,8%).
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 40,7% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,8% al Centro e il 36,4% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso mese dell’anno 2016 mostra significativi incrementi di avviamenti nelle Marche (+24,6%), Umbria (+23,7%) e Puglia (+17,2%); si registrano, invece, cali di aperture in Calabria (-16,1%), Sardegna (-14,4%) e Liguria (-9,9%).
In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio registra sempre il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 23,3% del totale, seguito dall’agricoltura con il 12,2% e dalle attività professionali con l’11%. Rispetto al mese di novembre 2016, tra i settori principali, gli aumenti maggiori si osservano in agricoltura (+10,2%), servizi alle imprese (+9,2%) e nelle attività professionali (+8,2%). Le maggiori flessioni si registrano nel commercio (-11,1%) che,come già detto, rimane comunque il settore con maggior numero di avviamenti sul totale, alloggio e ristorazione (-2,3%) e attività finanziarie (-1,4%).
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione è sostanzialmente stabile, con il 62,3% di aperture di partite Iva che appartengono al genere maschile. Il 43,6% degli avviamenti è attribuibile ai giovani fino a 35 anni e il 33,8% a soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente mese dell’anno 2016, si registra una correlazione positiva tra le variazioni di aperture e l’età degli avvianti: dal -7% della classe più giovane al +24,4% della più anziana.
Il 19,6% di coloro che a novembre hanno aperto una partita Iva risulta nato all’estero.
I soggetti che hanno aderito al regime agevolato forfetario sono 9.798 soggetti, pari al 27,8% del totale delle nuove aperture, con un aumento del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno 2016.
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