È scaduto lo scorso 16 dicembre il termine fissato dalla Regione Emilia-Romagna per comunicare la mappa degli obiettivi sensibili, da tenere a distanza di 500 metri dalle slot machine sulla
È scaduto lo scorso 16 dicembre il termine fissato dalla Regione Emilia-Romagna per comunicare la mappa degli obiettivi sensibili, da tenere a distanza di 500 metri dalle slot machine sulla base della nuova legge regionale.
La legge con la quale la Regione disciplina il contrasto alla dipendenza patologica dal gioco d’azzardo è molto criticata da associazioni e responsabili di punti gioco. Il motivo di queste critiche è rappresentato da alcuni aspetti che la stessa legge, secondo i critici, non avrebbe considerato. Tra questi, i notevoli investimenti pro slot machine che numerosi titolari di bar o altri locali hanno sostenuto e che ora si rischiano di vanificare.
Tutti i Comuni della provincia hanno incontrato nei giorni scorsi le associazioni di categoria (Confesercenti, Ascom, Cna, Confartigianato, responsabili delle sale Bingo e derivati); manca all’appello soltanto il Comune di Ferrara che ha fissato questa riunione per il 15 gennaio. Ad essere presenti saranno gli assessori Chiara Sapigni e Roberto Serra.
Nel frattempo non mancano, come detto, i rilievi mossi da più parti: entro il 16 dicembre scorso i Comuni hanno presentato la mappa dei cosiddetti luoghi sensibili che possono essere di 5 tipi (scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, case di riposo e centri anziani, oratori e luoghi di aggregazione giovanile). Le sale giochi, secondo la legge della Regione, dovranno trovarsi lontane almeno 500 metri da questi luoghi.
La normativa prevede che entro il 16 giugno le sale giochi, diciamo così, “irregolari”, potranno trasferirsi fuori dai previsti 500 metri; in questo caso i titolari delle sale avranno 6 mesi per mettersi in regola. Diversamente, se non inizieranno a percorrere questa strada, dovranno chiudere.
Ma non è finita. Perché la vicenda della legge regionale contro la ludopatia e le conseguenze prodotte, investono anche bar, tabaccherie e altri locali. Ebbene, per questa ultima tipologia di locali, la nuova legge ha previsto che possano restare attive fino alla data di scadenza dei singoli contratti (indicativamente, nel Ferrarese 2020/2021). C’è, infine, una ultima, ma non meno importante, considerazione: in base ancora una volta a quanto stabilito dalla Regione, praticamente tutti i centri storici saranno vietati a queste sale gioco, data la quasi certa presenza ovunque di almeno una chiesa o di un centro di aggregazione, o comunque di uno di quei luoghi sensibili. A Ferrara questi luoghi “protetti” sono all’incirca 450.
PressGiochi