“Tutte le autorizzazioni delle slot in città scadono nel 2022. Questo significa, in applicazione della legge regionale 8 del 2013, che dopo quella data il 95% delle autorizzazioni non potrà
“Tutte le autorizzazioni delle slot in città scadono nel 2022. Questo significa, in applicazione della legge regionale 8 del 2013, che dopo quella data il 95% delle autorizzazioni non potrà essere prorogata: sono solo due i locali che non rientrano nel limite dei 500 metri dai luoghi sensibili”. Lo ha detto l’assessore al commercio Angela Gregorini ieri al convegno Pavia in gioco in cui il Comune ha presentato i dati del censimento di locali e slot in città e i frutti del lavoro di sensibilizzazione nelle scuole e animazione dei quartieri per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo. Dal censimento 2017 fatto dalla polizia locale risulta che in Centro si concentra il maggior numero di slot e videolottery (200), poi viene il Vallone/Crosione (106), Mirabello/Scala (73), San Pietro in Verzolo/Montebolone ( 34), Borgo (24) e Pavia Ovest (20).
“Dal 2014 ad oggi – spiega Gregorini – abbiamo aderito al manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo di Avviso pubblico, limitato gli orari di gioco fatto il censimento dei luoghi sensibili, realizzato il progetto Quartieri No Slot per aiutare i bar ad avere una clientela sufficiente a sopperire al mancato introito delle slot e animare i quartieri, e fatto sensibilizzazione e formazione nelle scuole. Nel 2016 c’era una slot ogni 137 abitanti ed erano passate da 642 a 530, 33 bar le avevano tolte – spiega Gregorini -. Sempre nel 2016 si sono spesi 27 milioni di euro in meno rispetto al 2013 e la spesa pro capite è scesa a 1.235 euro, il 25% in meno. I bar sono diminuiti della metà. Abbiamo mappato anche i luoghi sensibili per i quali la legge impone distanze minime dalle
slot: ci sono 39 luoghi sensibili entro 500 metri dalle slot, 17 scuole, 14 chiese, un oratorio, 2 ospedali, 2 impianti sportivi e 1 centro giovanile e dei 72 bar con slot solo 2 sono fuori dalla fascia di protezione: per questo lavoriamo con loro per aiutarli a togliere gli apparecchi”.