“Le attività delle associazioni di categoria sul progetto di evoluzione tecnologia delle Awp sono state poste in essere con tanto impegno per rispondere allo stimolo introdotto dalla Legislazione e dalla
“Le attività delle associazioni di categoria sul progetto di evoluzione tecnologia delle Awp sono state poste in essere con tanto impegno per rispondere allo stimolo introdotto dalla Legislazione e dalla Conferenza Unificata tra Governo ed EELL, conclusasi il 7 settembre scorso”. Lo dichiara a PressGiochi Giovanni Agliata del Tavolo Tecnico Astro.
“Da un lato ricordo come sia la Legge ad aver espresso l’esigenza di un modello di apparecchio più evoluto, incentrato sulla definizione di gioco consentito da ambiente remoto.
Dall’altro lato evidenzio come sul “ruolo” dell’apparecchio di nuova generazione, il Governo abbia incentrato alcuni profili importanti della trattativa con gli Enti Locali. In detta sede l’AWP-R, è stata rappresentata come congegno in grado di selezionare l’utenza, escludendo l’accesso a quei giocatori minorenni a cui il titolare del punto vendita non dovrà rilasciare il dispositivo/scheda di sblocco della macchina. A ciò si aggiunge che, attraverso nuove applicazioni software, il congegno è stato pensato per divulgare messaggi a video anti-ludopatia, e quindi comportarsi come avamposto della prevenzione agli eccessi di gioco. Qualora siffatto apparecchio riuscirà ad essere “compreso” dai rappresentanti degli Enti Locali come oggetto “concretamente” diverso rispetto a quella “slot” che tanti timori (non fondati, ma comunque chiaramente percepiti) ha loro generato, allora avrà senso portarlo alla luce e affrontare gli investimenti che comporterà.
In questa ipotesi, infatti, “il nuovo” diventa opportunità per la continuità aziendale di migliaia di imprese.
Se, invece, l’accordo Governo – Enti Locali non dovesse concretizzarsi in una volontà comune tra Stato e Territori di permettere la presenza dei congegni AWP, proprio perché più sicuri per l’utenza – l’ordine pubblico – il rispetto dei minori, allora non vedo perché sfidare la logica: un nuovo apparecchio che non avrà location per essere installato non serve a nessuno.
L’esempio più calzante -conclude Agliata – di questo rischio è la situazione che si sta concretizzando in Piemonte, dove in un’intera Regione è stato avviato lo spegnimento di un’intera rete distributiva (quella terrestre), nonostante l’intesa della Conferenza Unificata, e nonostante il completamento degli atti normativi attinenti la riduzione del 35% del parco-awp. E’ evidente che la mancata risoluzione della situazione piemontese porterà alla verosimile non-soluzione delle situazioni nelle restanti regioni, da ciò derivando che al settore (e anche allo Stato), servirà più un apparecchio più sicuro e più adatto a tutelare i giocatori, sicuramente interessante ma senza possibilità di essere installato”.
PressGiochi