10 Gennaio 2025 - 17:43

Sanna (Aiaf): “La legge del Piemonte non serve a nulla nella lotta al gioco d’azzardo patologico”

“La norma della Regione Piemonte che mette al bando gli apparecchi da gioco entro i 500 metri dai luoghi sensibili non serve assolutamente a niente per quanto riguarda la lotta

21 Novembre 2017

“La norma della Regione Piemonte che mette al bando gli apparecchi da gioco entro i 500 metri dai luoghi sensibili non serve assolutamente a niente per quanto riguarda la lotta al gioco d’azzardo patologico. Non si fa altro che aumentare un’illegalità che già c’è. Si fa doppio danno, perché si obbligano i lavoratori a chiudere i locali e i giocatori ad andare sull’online. Ormai è tutto online, il trasloco è già avvenuto.

Finché non si educano le persone ad un approccio diverso nei confronti del gioco non si risolverà questo problema”.

Parole di chi il problema del gioco patologico lo conosce bene, come il presidente dell’associazione Aiaf, Riccardo Sanna.

 

Associazione che riunisce gli ex giocatori d’azzardo e che proprio oggi compie il suo primo anno di attività.

 

 

“Siamo nati così, – fanno sapere da Aiaf – per voglia, impegno, dolore, riscatto e orgoglio. E un po’ per sfida. Sfida verso chi fa a brandelli pelle e anima di altri.

Gestazione lunga, più o meno quella di un elefante e di un elefante abbiamo perseveranza e coraggio: non c’è topolino che ci terrorizzi.

Un anno fatto, dunque.
Fatto di persone, idee e azioni. Di dolori e speranze. Eravamo in due, poi siamo diventati sei. Ci siamo guardati negli occhi, abbiamo condiviso obiettivi, scelto il come, spartito i compiti: ci siamo descritti e riassunti in uno Statuto, primo atto formale dell’Associazione.

E prima ancora ne abbiamo scelto il nome, scovandolo tra timore e coraggio, un imperativo – Non t’azzardare – blandamente minaccioso, intenerito dal logo – figura calda e amorevole di padre e madre a proteggere il figlio.

 

Abbiamo iniziato racimolando denaro tra noi, questuando senza vergogna – anche fuori dai punti scommesse! – e rimettendo da subito in circolo ciò che proveniva dal nostro lavoro.
Qualche bambola, una roulotte, tante coperte e altro per le persone sfollate dopo il terremoto dell’autunno a Cascia, in Umbria.

 

Vestiti da Babbo Natale abbiamo atteso le feste per le vie del centro di Roma, aperti al mondo per divulgare Noi e mettere gli altri in guardia dal nostro nemico.

 

E con l’anno nuovo un susseguirsi di impegni: l’evento presso il Pontificio Oratorio S. Paolo, che prevedeva una serie di incontri e tavole rotonde con esperti e testimoni, culminato nell’intenso racconto del nostro più giovane associato, oggi appena maggiorenne, del suo calvario di malattia iniziato a quindici anni, di quello di sua madre che non lo abbandonava e della loro vittoria sull’azzardo. E accanto a questo la gioia del nostro logo sulle maglie dei piccoli grandi campioni delle squadre del San Paolo Ostiense, prima volta in assoluto nella storia del calcio.

 

L’incontro con i migranti ospiti dell’Intercasa Gea Onlus di Montefiascone, anch’essi in molti risucchiati nel vortice di macchinette e scommesse.

 

E ancora “Viterbo a colori“, la festa dove tra giochi e coup de théâtre abbiamo rappresentato lo strazio e la fatica di campare con l’azzardo e raccontato vite nuove e serene.

 

E l’ostinazione – alla fine premiata – di alcune sacrosante richieste: la partecipazione al Tavolo del Volontariato della ASL di Viterbo e l’inclusione nel Progetto per la formazione di Gruppi di Auto Mutuo Aiuto nella stessa provincia; e di poche settimane fa l’ennesima istanza presso il Ministero della Salute affinché la nostra Associazione sia presente all’interno dell’Osservatorio Nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave e possa fattivamente collaborare portando esperienza e contributo di noi tutti.

 

E gli incontri nelle parrocchie, uno fra tutti quello presso la San Josemaria Escrivà con i ragazzi del catechismo, evento che quest’anno sarà replicato con i genitori.

 

E momenti deliziosi, leggeri e importanti assieme, come la lettera di congratulazioni indirizzata ad AIAF dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per “l’impegno profuso nel combattere questo grave problema“ e l’esposizione della maglia con il nostro logo fra i mille cimeli del Museo del Calcio Internazionale di Roma.

 

Ancora, la costante sinergia con A.I.A.C. Lazio, collaborazione antica e mai esaurita, sostegno importante di idee e progetti, fra i quali – ultimo in ordine di tempo – un importante accordo con la Casa Circondariale – Roma Rebibbia.

 

In cantiere la cooperazione con il I Municipio di Roma per la realizzazione del progetto “In-Formare ZerOtto” che prevede il coinvolgimento di genitori di bambini molto piccoli in un percorso di informazione e sensibilizzazione circa il fenomeno azzardo.

 

E poi, date le numerose richieste di aiuto, abbiamo pensato fosse necessario attivare 24h24 la linea diretta telefonica AIAF, dove a turno i nostri associati accolgono, consigliano ed indirizzano chi chiama alle varie strutture pubbliche competenti.

 

Tanto abbiamo scritto e divulgato in quest’anno, con il pensiero rivolto soprattutto alle fasce più fragili della popolazione – giovanissimi e anziani – maggiormente esposti rispetto ad altri al rischio azzardo.
Tanto abbiamo fatto, il di più ci resta da fare: continueremo superando gli ostacoli e traendo energia dalle conquiste e dai successi ed imparando anche da piccole grandi delusioni.

 

Abbiamo fatto un anno, eravamo in due, poi siamo diventati sei. Oggi siamo più di cinquecento…”.

 

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